Prandelli ora gioca a nascondino
INVIATO A MANGARATIBA. Le certezze di Cesare Prandelli e i dubbi dei tifosi italiani sono come due treni che viaggiano su binari paralleli. Stessa destinazione ma al momento nessuna chance di unirsi. Anche perché – in vista della sfida della mezzanotte fra sabato e domenica contro l’Inghilterra – le certezze del ct nascono dall’idea di un’Italia arroccata a centrocampo, forte di una linea a cinque (Daniele De Rossi basso più quattro) là dove sgorga il gioco e dove bisogna spezzare il ritmo agli avversari, col solo Mario Balotelli davanti. Mentre i tifosi sognano una nazionale garibaldina, un Immobile titolare magari con Insigne, e anche il sondaggio lanciato sul nostro sito conferma che l’Italia a una punta piace appena al 9% dei votanti.
Le scelte del ct. I tempi in cui Prandelli quasi annunciava la formazione sono lontani. Ora pare geloso delle scelte, non vuole dare vantaggio a Roy Hodgson e blinda ogni allenamento. Ieri solo un’ora di porte aperte al mattino ma sotto il diluvio (giusto in tempo di inzupparsi per vedere il riscaldamento e poco altro), poi tutto sbarrato e polizia schierata anche sulla strada che corre a qualche centinaio di metri dal campo di allenamento.
Comunque qualcosa è filtrato e anche ieri Prandelli ha puntato sul 4-1-4-1 con Barzagli e Chiellini centrali, De Sciglio a sinistra, mentre a destra è stato provato Darmian (sempre più convincente) e non Abate. Con De Rossi davanti alla difesa, i due registi sarebbero Pirlo e Verratti, mentre gli esterni saranno Candreva e Marchisio, con Balotelli punta.
Verratti in ripresa. Un problema sta però agitando questa vigilia: la febbre di Marco Verratti. Dopo aver saltato la partita con la Fluminense e l’allenamento di lunedì, il play del Psg è rimasto ai box anche ieri, con la febbre però quasi scomparsa. «Per la partita contro l’Inghilterra molto probabilmente sarà disponibile» ha glissato lo staff medico.
Fino a venti giorni fa sarebbe stata una notizia di poco conto, tanto un panchinaro in più o in meno… Ma adesso nella lavagna che Cesare Prandelli ha sistemato nella stanza tecnica del Portobello Resort, molte delle frecce che indicano i movimenti del centrocampo azzurro partono dalle “X” di Pirlo e di Verratti.
Il 4-1-4-1 ha ragione di esistere proprio in virtù di questa doppia presenza, l’alternativa è Thiago Motta (provato ieri) che però ha chiaramente ben altra rapidità e anche raggio d’azione rispetto a Verratti. Lo staff medico spera di rimettere in piedi Verratti per l’allenamento di oggi anche se c’è comunque ottimismo in vista del debutto. Meglio invece il secondo portiere Salvatore Sirigu che ieri si è allenato con i compagni.
Cassano inquieto. In questo contesto, bisogna stare attenti ai mal di pancia di Antonio Cassano. Nelle gararchie pre-Mondiali di Prandelli era la seconda punta, dopo Balotelli, adesso rischia di scalare addirittura al quarto posto dietro a SuperMario, Immobile e Insigne.
Si dice che dentro il resort i sorrisi di Cassano siano più in calo del Pil, qualche atteggiamento cupo ha preso il sopravvento sulla voglia di scherzare e anche in allenamento il barese sembra tutto fuorché entusiasta. D’altronde Cassano è sempre stato così: dà il meglio quando sa di essere al centro del progetto, se invece lo releghi in seconda fila allora rischia di diventare un problema. E questo Prandelli lo sapeva bene anche al momento in cui ha deciso di portarlo in Brasile.
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