Prima le botte, poi lo show

Scontri e feriti a ridosso della cerimonia inaugurale, sale la tensione
Di Pietro Oleotto
A protester is detained by police during a demonstration demanding better public services and protesting the money spent on the World Cup soccer tournament in Sao Paulo, Brazil, Thursday, June 12, 2014. Brazilian police clashed with anti-World Cup protesters trying to block part of the main highway leading to the stadium that hosts the opening match of the tournament. (AP Photo/Rodrigo Abd)
A protester is detained by police during a demonstration demanding better public services and protesting the money spent on the World Cup soccer tournament in Sao Paulo, Brazil, Thursday, June 12, 2014. Brazilian police clashed with anti-World Cup protesters trying to block part of the main highway leading to the stadium that hosts the opening match of the tournament. (AP Photo/Rodrigo Abd)

INVIATO A SAN PAOLO. Terrorista é a Fifa. Purtroppo non sono solo le parole lo scudo degli attivisti che a poche ore dal via del Mondiale si sono scontrati con la polizia militare, il temuto colpo di tamburo che mira a coinvolgere anche la massa degli scontenti, milioni e milioni di lavoratori sottopagati e disoccupati: il bilancio del primo assalto, avvenuto sul Radial Leste, una delle direttrici di San Paolo che conducono alla zona dell’Arena Corinthians, ieri sede della cerimonia di inaugurazione della Coppa del Mondo, è purtroppo già un bollettino di guerra, anche se i feriti per fortuna non sono gravi.

Poco dopo le 10 della mattina brasiliana (le 15 in Italia), le forze dell’ordine sono entrate in conflitto con circa duecento manifestanti e l’hanno fatto sotto gli obiettivi dei fotoreporter.

Per questo le prime ferite sono state due giornaliste della Cnn, Shasta Darlington e Barbara Arvanitidis, quest’ultima colpita al braccio sinistro in modo violento dopo l’immediata reazione della polizia che ha sparato proiettili di gomma e diversi lacrimogeni per disperdere gli attivisti, tra i quali si registrano altri feriti. A quel punto lo scontro si è spostato nelle vie parallele, in Rua Platina, dove sono stati divelti segnali stradali e incendiati bidoni per l’immondizia, e in Rua Serra de Japi, dove è stato leggermente ferito alla gamba destra un altro collega, un periodista argentino, subito soccorso.

Le troupe televisive, tuttavia, hanno continuato a riprendere i due fronti: la polizia da una parte e quelli che, dopo un fitto lancio di pietre, si sono rivelati black block dall’altra. Questo è stato l’epicentro della violenza. Il malcontento dei lavoratori è invece emerso davanti la sede del Sindicato dos metroviários, l’organizzazione che cura gli interessi dei dipendenti della metro di San Paolo che, a dispetto di un’intesa di massima sul contratto, sono scesi in piazza prendendosela con la Fifa. È questa la chiave della protesta: coagulare tutti i malumori contro le spese folli per i Mondiale e richiamare così in piazza la gente. Il copione è quello seguito dall’avvento dei social network, dalla Primavera araba in poi. Anche questa è globalizzazione. Il tam tam ha cominciato a diffondersi attraverso Facebook e nel giro di un due ore ha trovato oltre 10.200 like, una reazione che ha preoccupato non poco le autorità che monitoravano il web e hanno ordinato alla polizia di bloccare immediatamente l’onda che potrebbe scatenare disordini di massa, come quelli dello scorso anno durante la Confederations cup. Per questo lapolizia ha sparato immediatamente gas anche contro i lavoratori della metro e una parte della stampa che seguiva gli sviluppi della protesta.

Alcuni giornalisti locali sono stati fermati dalle forze dell’ordine mentre cercavano di raccogliere testimonianze sugli scontri. Scontri particolarmente crudi. Nasi rotti, ferite, ematomi. Questi i primi bollettini medici mentre a poche centinaia di metri di distanza e a due ore e mezza dal via, l’Arena Corinthians non era ancora pronta, vittima dell’incendio di un generatore che lasciato una parte dello stadio senza energia elettrica. Fuori un contrasto stridente: da una parte la polizia in assetto anti-sommossa, dall’altre le maglie verdeoro dei torcedores, i tifosi del Brasile che affluivano allo stadio per la cerimonia inaugurale e la partita contro la Croazia. Una scena che strideva anche con il messaggio di papa Francesco: «Auguro a tutti uno splendido Mondiale di calcio, giocato con spirito di vera fraternità», aveva scritto via Twitter il pontefice. Parole che nel giro di un paio di ore sono cadute nel vuoto.

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