Ranieri: «Favola Leicester Ma non dimentico le origini»

Il tecnico festeggiato a Roma nel Salone del Coni per il premio Enzo Bearzot «Non mi rendo conto dell’impresa. Il mio primo campionato l’ho vinto a Cagliari»
L'allenatore del Leicester campione di Inghilterra di calcio, Claudio Ranieri (S), saluta il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, durante la cerimonia per la consegna del Premio Enzo Bearzot 2016 nel Salone d'Onore del Coni a Roma, 9 maggio 2016. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI
L'allenatore del Leicester campione di Inghilterra di calcio, Claudio Ranieri (S), saluta il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, durante la cerimonia per la consegna del Premio Enzo Bearzot 2016 nel Salone d'Onore del Coni a Roma, 9 maggio 2016. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

ROMA. Accolto da star, con cori, grida e applausi, come se avesse vinto un Mondiale anziché una Premier, sia pure storica. Claudio Ranieri davvero non si aspettava una simile accoglienza arrivando a Roma, nel Salone d'Onore del Coni, trasformato per una mattina in un'appendice della curva dello Stadio Olimpico che pure è a due passi. A una settimana dal capolavoro che ha fatto il giro del mondo Claudio Ranieri - che ha vinto la 6/a edizione del Premio Bearzot, promosso dall'US ACLI, col patrocinio della Figc, e assegnato al miglior allenatore italiano dell'anno (che ha devoluto l'assegno alla Onlus 'Stefano Borgonovò) - confessa candidamente di «non rendersi ancora conto dell'impresa fatta». Sorpreso, sbalordito e, soprattutto, osannato dai tantissimi ragazzini (qualcuno anche con le sciarpe delle Foxes e con tanto di maglia di Jamie Vardy), il tecnico testaccino è sorpreso da tanto calore, ringraziando la giuria che l'ha votato e «i ragazzi», come chiama lui i giocatori, che gli hanno permesso «la soddisfazione più importante della mia carriera». «Mi arrivano lettere da tutte le parti del mondo - fa sapere - e pensare che eravamo partiti per salvarci. Non è facile vincere in Inghilterra ma il mio primo scudetto (la promozione in A, ndr) l'ho vinto a Cagliari e questo non lo dimentico. Arrivavo dai dilettanti e nessuno mi aveva mai regalato nulla. Ho cominciato da lì ma oggi - dice con una punta di orgoglio - posso dire di essere lo stesso uomo che ha fallito con la Grecia, un uomo che è orgoglioso di essere accostato a Bearzot, anche se non l'ho conosciuto». «A voi ragazzi dico di crederci sempre. Io da giocatore fui scartato due volte dalla Roma ma poi mi prese il 'Magò Herrera. Da giocatore ho avuto una carriera discreta e poi ho deciso di fare l'allenatore, cosa che all'inizio nemmeno volevo fare. Ma ho voluto mettermi in gioco, ho perso con la Grecia, ho vinto con Leicester, ma sono sempre lo stesso uomo e per questo vi dico: non mollate mai». Ranieri succede ad Allegri, Ancelotti, Montella, Mazzarri e Prandelli. «L'Inghilterra è il top del calcio europeo e Ranieri è stato fantastico. Gli auguro di vincere un Mondiale con la Nazionale Italiana», il beneaugurante omaggio del presidente della Figc Tavecchio alla ricerca di un ct per il dopo-Conte, mentre il 'padrone di casà Malagò ha ricordato come «nei 3 anni della mia presidenza posso dire che abbiamo portato fortuna: nel 2014 vinse Ancelotti che poi portò a casa la Decima col Real e l'anno scorso Allegri che ha fatto quello che ha fatto nonostante qualche scetticismo iniziale. Ora Ranieri che ha compiuto un'impresa incredibile. Per questo gli consegno la Palma D'Oro, che è il massimo riconoscimento. In 100 anni di storia, l'ha avuta soltanto Marcello Lippi. Grazie Claudio perché ci hai insegnato che bisogna sempre sognare».

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