Rinforzo Usa per la Sgt: la lunga Malone

TRIESTE. Il mercato in entrata della Sgt Calligaris fa subito registrare un colpo a sensazione. Il primo rinforzo della squadra neopromossa in serie A1 corrisponde al nome di una giocatrice americana, la pivot di 191 centimetri Marie Malone, nata nel 1989 in Virginia e reduce da una brillante stagione a La Spezia in A1, con 14,5 punti e oltre 8 rimbalzi di media a partita. L’anno prima, Malone aveva giocato in Danimarca, vincendo col Sisu Copenhagen sia il campionato che la Coppa e giocando pure l’Eurolega.
Nel suo paese d’origine, il neoacquisto della Sgt aveva fatto sfracelli al Kellam High School a Virginia Beach, passando poi alla Hofstra University nello Stato di New York. Curiosamente, è lo stesso college dove aveva studiato un mito del basket a Trieste come Rich Laurel, ma si tratta di una coincidenza della quale il presidente della Sgt Federico Pastor (che ha condotto la trattativa per portare Marie Malone a Trieste assieme al gm Andrea Ceccotti) non era a conoscenza. Anzi, l’operazione non ha avuto bisogno di particolari accorgimenti (balza però all’occhio come Malone abbia spesso giocato in città di mare) né è stato l’odore dei soldi a convincere la giocatrice e il suo procuratore Lorenzo Gallotti a sposare la causa della Sgt. «L’agente – precisa Pastor – ha voluto farla arrivare a Trieste, conoscendo e apprezzando la serietà della nostra società, che non è certo munifica. Marie voleva rimanere a giocare in Italia e ha ricevuto anche altre proposte economicamente più allettanti, ma ha scelto di aderire al nostro progetto. Assieme a Ceccotti e a coach Giuliani abbiamo visto alcuni suoi video, l’anno scorso è stata uno dei pivot più forti in A1 ed è importante che conosca già il campionato italiano». La trattativa si è conclusa nel giro di una settimana e, nel definire alcune clausole contrattuali, il presidente della Sgt non ha dovuto cedere a particolari capricci della cestista: oltre a uno stipendio da impiegato medio, avrà il suo appartamento, due viaggi aerei pagati per tornare negli Usa e un’auto a disposizione. Fino a un paio di settimane fa, sembrava che il mercato delle giocatrici Usa fosse off limits per una Sgt ancora alla ricerca di altre coperture finanziarie (una base solida è sempre fornita dal marchio Calligaris) per la prossima A1. L’interessamento di una decina di aziende così come quello del sindaco Cosolini, sono serviti a tranquillizzare una società non incline a fare passi più lunghi della gamba. Così, dopo questa prima rilevante operazione di mercato, se ne attendono altre: ora si conta di stringere sull’altro ruolo chiave del playmaker. Non si parla più di Reggiani o Gatti, ma è sempre più vicina la pista che porta a una regista slovena.
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