Roma, esame Real Ma Spalletti ci crede

ROMA. Fiero, a testa alta, senza paura. Con la speranza ma anche la convinzione di ripetere l’impresa di otto anni fa. Nel 2008 Luciano Spalletti era al timone della Roma quando buttò fuori il Real Madrid di Schuster negli ottavi di Champions.
Da allora, però, tante cose sono cambiate. «Quella Roma era già rodata, aveva un gioco ormai riconosciuto dai calciatori che aveva a disposizione, aveva un sistema che aveva prodotto dei risultati», e anche i blancos non sono più quelli del 2008, perché il «Real di adesso mi sembra una squadra che riparte meglio di quello di quella di allora. Quel Real ti avvolgeva col gioco e ti schiacciava nella tua metà campo, era più stritolante, questo è più cattivo, ribalta l’azione con una velocità impressionante». L’unica cosa che non sembra essere cambiata è il pronostico, oggi come allora a favore del Real. Ma non secondo Spalletti. «Non ci sono favoriti, abbiamo il 50% di passare il turno - va diretto -. Abbiamo imboccato una strada dove possiamo esaltare le qualità del nostro gruppo, della nostra squadra. Ci vogliono conferme e questa è la partita più adatta per vedere se siamo sulla strada giusta ma ho molta fiducia nei miei calciatori, li ho visti attenti e in continua crescita. Noi giochiamo per dare impulsi forti, questo è uno sport da impulsi forti nel quale il pubblico ha bisogno di questi contraccolpi. C’è bisogno ora di fare un balzo in avanti rispetto a quello che abbiamo fatto e non mi meraviglierei se la Roma lottasse fino al 95’ della gara di ritorno per il passaggio del turno e non mi meraviglierei se a passarlo fosse la Roma».
Luciano Spalletti sa che «il Real Madrid è rimasto più o meno la stessa squadra che ha vinto la Champions con Ancelotti, ha cambiato pochi calciatori. E allora l’apporto e la disponibilità devono essere totali. Per l’allenatore c’è poi la difficoltà di fare delle scelte ma sceglierà sempre di mettere in campo il miglior 11 per sfruttare quel 50% di possibilità che abbiamo di vincere questa partita».
Recuperati sia De Rossi che Totti («è possibile che possa essere utilizzato, dipenderà da quella che sarà la partita e dalla sua condizione»), Spalletti non si sbilancia sulla formazione e in particolare sulle scelte che farà in avanti: «Posso giocare sia con un attacco più mobile o più fisico».
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