Sabato nero, in 4 si rompono e salutano il Brasile

ROMA. Riccardo Montolivo ieri è rientrato a Milano in aereo ambulanza e stamattina si sottoporrà a un intervento chirurgico per ricomporre la frattura alla tibia rimediata sabato sera a Londra. Mondiale perso, per rivederlo in campo ci vorranno alcuni mesi, a stagione inoltrata. Non è però l'unico condannato al forfait all’ultimo momento, dato che nella storia azzurra sono più numerosi di quanto si tenda a ricordare. La madre di tutte le delusioni resta quella di Pietro Anastasi: la maglia da centravanti per il Mondiale di Mexico '70 era certa, fin quando uno scherzo con il massaggiatore Tresoldi lo costrinse al forfait. Invece che all'Atzeca, era sul letto di convalescenza per un'operazione ai testicoli, e al suo posto segnava Boninsegna. Uno scherzo del destino fu quello di Fabrizio Ravanelli: chiamato da Cesare Maldini per Francia '98, salutò triste il ritiro di Roma per un attacco di rosolia. Maledizione fu anche quella di Angelo Peruzzi: doveva essere il titolare del mondiale di Francia, si fermò a pochi giorni dal ritiro e lasciò il posto dell'aereo a Pagliuca. Gianluca Pessotto non partecipò ai Mondiali 2002 a causa di un infortunio patito durante l'ultima amichevole pre-mondiale giocata a Milano, in aprile, contro l'Uruguay.
Ma sabato a subire la stessa sfortunata sorte di Montolivo sono stati altri tre giocatori. Ad Arlington, in Texas, durante Messico-Ecuador il centrocampista messicano Luis Montes e l'ecuadoriano Salgado Castillo, in uno scontro di gioco si sono rovinati entrambi. Il primo si è fratturato una tibia come Montolivo, l’altro si è danneggiato un legamento del ginocchio destro. Entrambi vedranno i Mondiali in tv, così come il ghanese Jerry Akaminko, che si è è rotto la caviglia sinistra nei minuti di recupero di Olanda-Ghana, giocata a Rotterdam.
Riproduzione riservata © Il Piccolo








