Spagna-Olanda a Rizzoli Il Cile: «Qui per vincere»

«Credo che il Cile vincerà questa coppa. Se non lo credessi in questo momento me ne starei tranquillamente a casa davanti alla tv». Chiamatelo training autogeno. Chiamatela sicumera. Chiamatelo come volete. Alexi Sanchez sembra avere le idee chiare da qui al prossimo 13 luglio. Il fuoriclasse del Barcellona mette il suo Cile al centro della competizione mondiale attirando su di sé strali e risatine. E poco importa che il compagno di squadra Arturo Vidal sia ancora alle prese con l’infortunio al ginocchio (lo juventino ieri si è aggregato alla squadra e oggi molto probabilmente ci sarà). La squadra dell’argentino Jorge Sampaoli vuole stupire, non solo passare il turno. Il primo ostacolo del girone B, però, si chiama Australia (mezzanotte ora italiana). I Socceroos (nomignolo dei giocatori australiani fusione delle parole soccer e kangaroos) rimbalzano per la terza volta consecutiva in un Mondiale (nel 2010 uscirono al primo turno) e non hanno alcuna intenzione di fermarsi. «Siamo una squadra giovane e non abbiamo paura – ha sottolineato il difensore Matthew Spiranovic – I pronostici ci sono contro, ma è sicuro che potremo essere una sorpresa. Nelle ultime settimane abbiamo lavorato molto duramente, e già nell’amichevole contro la Croazia (persa per 1-0) si sono visti dei miglioramenti». «Ma soprattutto non abbiamo nulla da perdere», ha aggiunto il suo compagno di squadra, il centrocampista Matt Mc Kay.
Spagna-Olanda. Hanno tutto da perdere, invece, spagnoli e olandesi che oggi apriranno le danze nel girone (ore 21 ora italiana, arbitro Nicola Rizzoli), mettendo in scena il remake della finale del 2010 vinta dalla squadra di Vicente del Bosque 1-0 (gol di Iniesta al 116’). Una ferita ancora aperta per gli Orange che si presentano in Brasile con molti giovani e con un nuovo allenatore (Van Gaal, neo tecnico del ManUtd), forti dell’esperienza di giocatori del calibro di Van Persie, Sneijder e Robben. Diverso il discorso per quanto riguarda le Furie Rosse. I compioni d’Europa e del mondo in carica (imbattuti durante le qualificazioni) devono solo confermarsi (la rosa è più o meno la stessa del Sudafrica, con Casillas che su Instagram ha confuso Salvador, capitale di Bahia con lo Stato El Salvador). In Spagna tuttavia più di qualcuno sta facendo gli scongiuri. È di ieri la notizia di uno studio statistico elaborato dall’Osservatorio del calcio di Neuchatel, secondo cui la Spagna bisserà il successo di quattro anni fa, battendo in finale il Brasile. I ricercatori hanno messo a punto lo studio tenendo conto dei risultati conseguiti dalle singole squadre negli ultimi dieci anni, il potenziale delle 32 formazioni e hanno confrontato il tutto con le finaliste delle ultime quattro edizioni della Coppa del mondo. La ricerca non ha lasciato nulla al caso e ha preso in considerazione anche i singoli giocatori e il loro rendimento negli ultimi anni e le partite giocate in nazionale. La Spagna giungerà alla finale dopo essersi liberata della Croazia agli ottavi, dell’Inghilterra ai quarti e dell’Argentina in semifinale. Fortuna loro che anche lungo la Penisola Iberica dicono che la pelota sia tonda...
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