Standing ovation all’All Stars Game per Bryant

TORONTO. «Kobe, Kobe, Kobe». A 1’06” dalla fine dell'All Star Game, un boato ha scosso il Canada Air Centre, “casa” dei Toronto Raptors che ha ospitato l'All Star Game, la partita delle stelle della Nba. Il grido dei 20mila spettatori è rimbombato quando coach Popovich ha tolto dal campo l'uomo più atteso. È Kobe Bryant, il fenomeno che a 37 anni ha deciso di dire basta a fine stagione e per il quale quello dell’altra notte è stato l'ultimo All Star Game, evento per cui è stato il giocatore più votato dai tifosi. Mentre lasciava il parquet lo hanno abbracciato tutti, ogni compagno del team dell'Ovest (che ha vinto la sfida per 196-173) e quelli dell'Est, poi anche Popovich e il suo assistente Ettore Messina che ha detto »bravo«, in italiano (lingua che Bryant parla benissimo) al fuoriclasse al quale il pubblico stava tributando una meritata e lunga standing ovation. Nel suo ultimo All Star Game Kobe Bryant ha segnato 10 punti, con 4/11 al tiro, 6 rimbalzi e 7 assist. A brillare è stato il play di Oklahoma City Russell Westbrook, autore di 31 punti in 22 minuti, Mvp della partita. Decisivi anche i 26 punti di Curry e Davis. Inutili per l’Est i 41 punti realizzati da Paul George (miglior realizzatore).
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