Stoner come un razzo I media australiani: Rossi ormai in declino

di Nereo Balanzin
PHILLIP ISLAND
Un gruppo di quotidiani australiani ha definito Rossi un pilota in declino. È la prima volta che le difficoltà dell'uomo di Ducati vengano sottolineate in modo così forte. Non è un caso che sia successo quaggiù, agli antipodi rispetto all'Italia, tana di Valentino, e a casa di Stoner, il pilota più diverso per carattere da lui. Ma che, come lui, possiede qualità particolari, solo sue, che domani pomeriggio (tra l'altro, compleanno di Casey: 26) l'australiano cercherà di metter a frutto per conquistare il secondo mondiale della carriera.
Si può essere d'accordo con la stampa down-under, oppure no: però, la situazione Rossi-Rossa è talmente difficile che persino Rossi si meraviglia di quanto le cose possano andare male. Non di meno, non ha intenzione di mollare. Anche se quello in cui è incappato è per lui l'anno peggiore della carriera e capita proprio mentre nella sua storia con il Motomondiale, per ragioni anagrafiche, il futuro è in maggior parte alle spalle.
Ieri, mentre Stoner stampava ancora una volta il miglior tempo (in due occasioni: sia la mattina, sia il pomeriggio) Valentino, sorvegliando un po' preoccupato il dito mignolo ri-rotto a Motegi, ha affrontato il racconto della giornata senza cercare di addolcirlo. «Brutta. Questo, come Motegi, è un tracciato che averebbe dovuto aiutarci; invece...». Invece, non ne è andata bene una. Moto: «un sacco di problemi, e non sappiamo bene perché». Dito: «In mattinata ho provato senza antidolorifici e faceva malissimo; il pomeriggio sono sceso in pista con gli antidolorifici: faceva ugualmente malissimo. Per domani (oggi, ndr), con la clinica mobile, studieremo qualcosa di più forte...».
Rossi, che ha avuto come segno distintivo di una formidabile carriera anche una salute di ferro, da un paio di anni a questa parte non ha tregua e, con una moto difficile da guidare, non è mai nelle condizioni migliori per farlo. «Muoveremo un po' il davanti, per migliorare. Oggi (ieri, ndr) non ci è riuscito». Per di più, il tracciato, sempre bellissimo (un colpo d'occhio unico al mondo: «corri, e le onde della baia sembrano inseguirti», ha detto Hayden), quest'anno è molto più gibboso del solito e spesso, come ha lamentato Pedrosa, si viaggia con entrambe le ruote sollevate da terra. Forse è colpa delle auto, le potentissime V8, che hanno gareggiato qui una settimana fa. «Situazione difficile, soprattutto nell'ultima curva e nel tornante».
A sollevare le quotazioni degli italiani ci ha provato Simoncelli: terzo tempo, alle spalle di Lorenzo che vede il titolo sfuggirgli di mano, ma giura: «Non gli lascerò via libera neanche un minuto prima di quando riuscirà a conquistarlo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo