Strama: l’Udinese non è una provinciale

UDINE. Una scelta moderna, la migliore in assoluto. Così il patron dell’Udinese, Giampaolo Pozzo, ha presentato ieri nella sala stampa dello stadio Friuli il nuovo allenatore bianconero, Andrea Stramaccioni, piazzando poi anche un intento-bomba: «Ho detto al neo-mister che siamo una società che lavora in umiltà e che il nostro primo obiettivo è una tranquilla salvezza ma anche che siamo ambiziosi e che un giorno vorremmo arrivare a vincere lo scudetto». Il 38enne tecnico romano, reduce da qualche mese di stand by dopo la conclusione della sua esperienza sulla panchina dell’Inter, è stato dal canto proprio attento a non sbilanciarsi troppo, preferendo glissare su argomenti come la composizione del suo staff (ma il suo ipotizzato secondo, Dejan Stankovic, si aggirava negli uffici), gli intendimenti tattici, i giudizi sui giocatori a disposizione e i rapporti con il suo predecessore Guidolin, giudicato diplomaticamente un sicuro punto di riferimento. Non conoscendo ancora a fondo la materia, Stramaccioni ha preferito così lasciarsi andare agli elogi a società e ambiente in cui opererà nel prossimo biennio, salvo incidenti di percorso: «Offerte ne avevo ricevute ma ho fatto bene a temporeggiare e adesso sono felice di essere stato scelto da una società dalle idee chiare e che crede nei giovani. L’Udinese non è più una provinciale e lo testimoniano le sue tre qualificazioni europee nelle ultime quattro stagioni. Perciò a chi mi chiede se mi sento ridimensionato dopo aver operato nella Roma e nell’Inter, rispondo decisamente di no e che mi sento anzi onorato di fungere da terminale di un grande progetto e di allenare, fra gli altri, un campione come Di Natale». «Certe critiche, verso la fine della mia esperienza all’Inter, non mi hanno certo fatto piacere ma con la società nerazzurra e con buona parte dei suoi tifosi ho conservato comunque un ottimo rapporto, tant’è che l’ex presidente Moratti mi ha rivolto gli auguri per questa nuova esperienza. A me ora interessa ripagare la società della fiducia accordatami e i tifosi della bella accoglienza che mi hanno riservato. Qui a Udine c’è l’ambiente ideale per lavorare in serenità e ritengo il pubblico competente più che tifoso». Per il resto, meglio attendere la chiusura del mercato, l’8 luglio, per conoscere la rosa definitiva a disposizione, sottolinea Stramaccioni, che professa tanta voglia di lavorare ed entusiasmo da vendere. Le certezze arrivano per adesso dalle conferme nello staff tecnico, quelle dei preparatori atletici Artico, D’Urso e De Guidi, del preparatore dei portieri Brunner e dell’ottimizzatore tecnico Miano.
Edi Fabris
Riproduzione riservata © Il Piccolo








