Super Colombia con Cuadrado e i fratelli d’Italia

Oltre all’esterno della Fiorentina nei nostri club giocano Zuniga, Armero, Yepes, Zapata e Ibarbo
Di Pietro Oleotto
epa04288366 Alvaro Gonzalez of Uruguay (L) and Juan Cuadrado of Colombia in action during the FIFA World Cup 2014 round of 16 match between Colombia and Uruguay at the Estadio do Maracana in Rio de Janeiro, Brazil, 28 June 2014. (RESTRICTIONS APPLY: Editorial Use Only, not used in association with any commercial entity - Images must not be used in any form of alert service or push service of any kind including via mobile alert services, downloads to mobile devices or MMS messaging - Images must appear as still images and must not emulate match action video footage - No alteration is made to, and no text or image is superimposed over, any published image which: (a) intentionally obscures or removes a sponsor identification image; or (b) adds or overlays the commercial identification of any third party which is not officially associated with the FIFA World Cup) EPA/OLIVER WEIKEN EDITORIAL USE ONLY
epa04288366 Alvaro Gonzalez of Uruguay (L) and Juan Cuadrado of Colombia in action during the FIFA World Cup 2014 round of 16 match between Colombia and Uruguay at the Estadio do Maracana in Rio de Janeiro, Brazil, 28 June 2014. (RESTRICTIONS APPLY: Editorial Use Only, not used in association with any commercial entity - Images must not be used in any form of alert service or push service of any kind including via mobile alert services, downloads to mobile devices or MMS messaging - Images must appear as still images and must not emulate match action video footage - No alteration is made to, and no text or image is superimposed over, any published image which: (a) intentionally obscures or removes a sponsor identification image; or (b) adds or overlays the commercial identification of any third party which is not officially associated with the FIFA World Cup) EPA/OLIVER WEIKEN EDITORIAL USE ONLY

INVIATO A RIO DE JANEIRO. Il suono è dolce. Una zolletta di zucchero che piomba nel caffè colombiano, pronto per una cena di gala a Fortaleza, il 4 luglio, quando al tavolo ci sarà anche in Brasile. La Colombia può vincere il Mondiale? Una domanda in italiano apre il sorriso dei nostri cafeteros che, dopo aver dribblato gli uruguaiani in campo, scartano i microfoni sudamericani per prestare attenzione a chi di solito li segue, ogni domenica, in serie A: «Non è impossibile, ma difficile: abbiamo davanti squadre fortissime», spiega Juan Guiillerme Cuadrado, un presente viola, un passato bianconero (dell’Udinese), un futuro ancora da scrivere. «Sto pensando solo a questa Coppa del mondo, poi si vedrà. Parlerò con il mio procuratore per prendere la decisione giusta», risponde piazzando una delle sue serpentine tra le voci di mercato che lo vogliono tra le prede dei grandi club europei. Quella alle spalle potrebbe essere stata la sua ultima stagione in Italia. «Non lo so, vedremo dopo il Mondiale». La testa di Cuadrado è già lì, al quarto di finale contro il Brasile: «Sarà una partita difficilissima, ma noi dobbiamo pensare solo a lavorare bene in settimana per arrivare al cento per cento a questa partita».

Una sfida che la Colombia potrebbe vincere grazie alle sue volate, al propellente garantito dallo stesso Juan, dal napoletano Zuniga, dall’udinese – ritornato alla base – Armero, dal un superRodriguez: «È un grandissmo giocatore che sta facendo la differenza in questo Mondiale. È un fenomeno, speriamo che continui così. Ma anche il Brasile ha dei grandissimi campioni e noi dovremo essere attenti a preparare bene la partita». La parola d’ordine è non distrarsi: «Penso che abbiamo una grande nazionale e se adesso siamo agli ottavi, mentre tante altre squadre sono già a casa, vuol dire che qualcosa in più lo abbiamo». Sembra un riferimento alle disgrazie azzurre: «No, io devo solo ringraziare l’Italia per come mi ha fatto crescere. Per questo dico che dobbiamo fare un passo alla volta».

Poco più in là c’è Cristian Zapata, un altro che non si sottrae se gli chiedi qualcosa in italiano. Sulla Colombia. E sul sogno Mondiale. «Vediamo, è difficile ma non impossibile», racconta il milanista prima di fare un ritratto della sua nazionale: «Siamo una squadra molto giovane, a parte Yepes, che, comunque, sta giocando con l’entusiasmo di un giovane. L’allegria è la nostra forza: qui si respira questa aria, a volte i giocatori sudamericani non riescono a esprimersi in Italia proprio perché c’è troppa tensione».

Le vicissitudini personali fanno capolino tra gli attimi di gioia per una qualificazione storica: «Al Milan con Seedorf non sono stato impiegato molto. Erano scelte sue, non dipendeva certo da me: il calcio è fatto così e adesso ho l’occasione di mettermi di nuovo in luce con la maglia della mia nazionale. Ma io sono sempre quello di sempre, quello che era titolare nel Milan quando in panchina c’era Allegri».

Stop alle polemiche rossonere, meglio tuffarsi sul Mondiale: «Non ci dobbiamo preoccupare dei favoritismi di cui ha goduto il Brasile. Dobbiamo pensare a fare la nostra partita, con i nostri assi: Rodriguez e Cuadrado. Loro possono rompere gli equilibri».

Mario Yepes anche ai microfoni si muove per coprire le spalle a Zapata: «La Seleçao ha delle qualità impressionanti e tanti campioni – spiega l’atalantino –, ma anche noi abbiamo le nostre qualità e i nostri assi, come James Rodriguez: il questo momento è il più forte di tutti».

Il Brasile è avvisato. In italiano.

@pioleotto

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