Tornado Kittel si abbatte sul Giro

Il tedesco domina il primo sprint: è il più forte al mondo. È a 1” dal leader Dumoulin, oggi sorpasso?
Di Antonio Simeoli
epa05293492 Marcel Kittel crosses the finish of the second stage of the Giro d'Italia 2016 in Nijmegen,Netherlands, 07 May 2016. EPA/BAS CZERWINSKI
epa05293492 Marcel Kittel crosses the finish of the second stage of the Giro d'Italia 2016 in Nijmegen,Netherlands, 07 May 2016. EPA/BAS CZERWINSKI

Da quando ha cominciato a vincere non ha più smesso. Solo un anno fa, forse spiazzato dai successi nelle classiche del suo compagno John Degenkolb, ha un po’ pagato. Ma Marcel Kittel, maglia nuova della Etixx sulle spalle, è tornato tornado. E quando è così in condizione questo tedescone di 1.88 e 82 kg è semplicemente inavvicinabile.

Ieri ha vinto la sua terza tappa al Giro d’Italia con uno sprint impressionante, annichilendo gli avversari, togliendoli tutti di ruota e smettendo di pedalare persino a qualche metro dalla fine.

Ha una potenza devastante. Arnaud Demare (Fdj), il vincitore della Sanremo, che pure era stato ben pilotato dalla sua squadra, se l’è visto passare a fianco ai 200 metri dalla fine senza poter fare nulla. Terzo l’unico velocista italiano che, al momento, per capacità di sprigionare potenza riesce almeno ad avvicinarsi ai signori mondiali della volata: Sacha Modolo (Lampre)

Era nell’aria la vittoria del tedesco, ben pilotato da Fabio Sabatini, perché già nella crono di venerdì era andato forte chiudendo solo a 11” dall’ex compagno di squadra Dumoulin. Evidente il piano di dare l’assalto, nella trasferta olandese, alla maglia rosa. Con l’abbuono di 10” conquistato gli basterà arrivare terzo in volata e conquistare 4” di abbuono, oppure impegnarsi in uno dei traguardi volanti posti sul percorso. Ma suvvia: come può perdere oggi colui che ha fatto finire l’era di re Mark cavendish tra Nijemegen ad Arhnem, proprio a un passo dalla Germania? «Sono molto felice - ha detto Kittel, 8 tappe vinte al Tour -. Già nella crono avevo dimostrato di essere in buona condizione. I miei compagni hanno fatto un grande lavoro. Poi sono partito lungo, perché sentivo bene le gambe, e tutto è andato nel verso giusto. Mi sto avvicinando alla rosa...».

A fianco la bella Tess Van Piekartz, pallavolista con 40 presenze nella nazionale olandese che gioca nel campionato tedesco. Un bacio, un abbraccio, e via. Insomma, Marcel ha fatto centro anche lì. E dire che, nel documentario realizzato al Tour 2013, quello della sua esplosione con 4 tappe vinte in maglia Argos Shimano, sembrava persino timido. Altro che. Scherza, trascina il gruppo, è un leader. «Ma quando le cose non vanno è intrattabile» dicono dal team, che ha in Davide Bramati il punto di riferimento in ammiraglia.

A vedere da come sprigiona potenza sui pedali, tuttavia, le cose gli andranno bene a lungo. Perché, a meno che Elia Viviani (ieri fuori dalla volata, ma l’unico capace di batterlo quest’anno in Belgio) non s’inventi qualcosa, è difficile che possa perdere uno sprint. Il rivale di sempre, “Gorilla” Greipel (Lotto) ieri non si è più visto all’ultimo km, positiva in chiave azzurra la prova del giocane Nicola Ruffoni (Bardiani). Ottavo l’altro giovane Kristian DSbaragli (Dimension Data), decimo Giacomo Nizzolo (Trek). Se poi, da martedì, Kittel, che mercoledì compie 28 anni, onorasse anche una corsa storica come il Giro d’Italia cercando una vittoria nel Belpaese sarebbe il massimo. Anche due anni fa, infatti, aveva vinto in Irlanda due volte per poi ritirarsi all’arrivo della carovana a Bari.

Gli uomini di classifica? Hanno solo cercato di evitare brutte sorprese. Dumoulin si è gustato una giornata da leader a casa, Vincenzo Nibali ha evitato brutte sorprese correndo davanti. Poi il tedescone ha aperto il gas volando a prendersi il bacio della bella Tess.

@simeoli1972

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