Trieste, il vero tesoro sono i baby “cresciuti”

TRIESTE. La salvezza della Pallanuoto Trieste in questo primo storico campionato di serie A1 è arrivata anche grazie alle ottime prestazioni offerte dalla linea verde alabardata. C'è poco da stupirsi, per la verità. Ormai da diversi anni il settore giovanile del sodalizio sponsorizzato Samer & Co. Shipping lavora su alti livelli, con un obiettivo molto preciso: sfornare talenti in grado di fare bene anche nel massimo campionato nazionale. Nel corso della stagione che sabato vedrà il suo epilogo con la trasferta contro la Lazio sono stati ben cinque gli "under" utilizzati dall'allenatore Stefano Piccardo. E un giudizio sulle loro prestazioni e sulla loro crescita in questi intensi 10 mesi di campionato, coach Stefano Piccardo non lo nega. Elia Spadoni, classe 1997, ha dovuto fare i conti con un'annata molto travagliata. «E' ovviamente rimasto un po' indietro - analizza l'allenatore ligure - causa il problema alla schiena. Ha tanto bisogno di lavorare, credo che solo nel prossimo campionato riuscirà a prendere maggiore confidenza con i ritmi della A1». Danjel Podgornik, classe 1999, ha disputato un'ottima seconda parte di stagione. «E' cresciuto molto, sono contento di quanto ha fatto soprattutto nel girone di ritorno». Michele Mezzarobba, classe 2000, ha anche segnato un paio di gol pesanti. «Sono molto soddisfatto dal suo rendimento, ma da lui ci aspettiamo tanto - analizza Piccardo -. Deve migliorare sotto il piano caratteriale e quello fisico. Lo dico spesso ai ragazzi: per giocare in serie A1 serve tantissima fisicità». Buone cose le ha fatte anche Amel Turkovic, classe 1995. «Ha compiuto una sorta di salto triplo», esclama l'allenatore. E' l'ultimo arrivato in casa Pallanuoto Trieste, ma Niccolò Rocchi, classe 1996, si è subito ritagliato uno spazio importante. «Si è trovato in una realtà nuova, da esordiente nella categoria, ha interpretato bene sia i compiti di marcatura, che quelli in posizione di centroboa». Il direttore sportivo della Pallanuoto Trieste Andrea Brazzatti guarda più in generale all'aspetto comportamentale dei giovani alabardati. «Devo dire che sono molto soddisfatto dell'atteggiamento che hanno sempre avuto i nostri ragazzi - spiega Brazzatti - comportarsi in un certo modo è importante quanto le buone prestazioni in vasca durante le partite. Hanno compiuto progressi importanti nel corso di questo campionato, nonostante le tante difficoltà di adattamento a ritmi nettamente superiori alla serie A2. Ma quello che mi piace soprattutto sottolineare è che sono un esempio per tutti i piccoli atleti del settore giovanile». Brazzatti approfondisce il concetto: «Noi abbiamo una filosofia chiara, ovvero far crescere i nostri bambini e passo passo portarli fino in prima squadra. Spadoni, Podgornik, Mezzarobba, tanto per fare tre nomi, rappresentano un modello da seguire per i giovanissimi. Studiano e si allenano tutti i giorni. Complimenti a loro e alle loro famiglie che li supportano».
Riccardo Tosques
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