I tifosi danno la carica alla Triestina calcio

I club: «Contro il Caldiero ci sarà da soffrire ma l’Unione sabato ce la farà. La priorità è la salvezza, per il futuro poca fiducia nella società»

Antonello Rodio
I tifosi rossoalabardati presenti allo stadio Berti di Caldiero Terme foto Lasorte
I tifosi rossoalabardati presenti allo stadio Berti di Caldiero Terme foto Lasorte

Grande fiducia per il ritorno dei playout di sabato contro il Caldiero, timori per quello che invece potrà succedere dopo a livello societario: questo il clima nella tifoseria alabardata nella settimana che porta allo spareggio decisivo. La priorità, comunque, è intanto quella di guadagnarsi la salvezza sul campo.

Lo sostiene ad esempio Franco Della Gala del Triestina Club Mattonaia: «Detto che mi aspettavo di poter già chiudere la sfida nell’andata a Caldiero,  a livello sportivo non posso pensare a una retrocessione sul campo che sarebbe la fine visto lo sfacelo societario, frutto di una gestione totalmente opposta al lavoro di un San Luigi che ha meritatamente raggiunto la serie D. Ma credo che sul campo la Triestina si salverà, spero solo che non si giochi per lo 0-0 e non finisca in pareggio, perché una vittoria confermerebbe ancora di più quanto fatto da Tesser e dalla squadra dopo il disastroso inizio di stagione. E credo che il mister la prepari per vincerla. Ora è importante salvare sul campo la categoria, cosa succederà poi non lo so, non vedo il futuro tanto roseo, aspettiamo il 6 giugno e vedremo, ricordando che partiremo comunque con una penalizzazione. Ho dei timori, io spero che vendano subito la società per quello che hanno combinato nell’ultimo anno e mezzo dopo una bella partenza ricca di promesse, però non mantenute».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Raffaella Longo del Triestina Club De Falco: «È una partita importantissima sotto tutti i punti di vista, a mio parere dal mantenimento della categoria passa anche la salvezza della società. Capisco che è una partita psicologicamente difficile visto quanto peserà il risultato, ma bisogna andare in campo come col Novara e partire forte. Credo che il Caldiero abbia già dato il massimo e comunque a un certo punto sarà obbligato ad aprirsi. Comunque piena fiducia a mister e squadra, che non contesterei neanche se andasse male perché loro si erano già salvati. Se ci salviamo, i soldi in qualche modo salteranno fuori anche se non ho grande fiducia, altrimenti la vedo nera perché per un investitore sarebbe economicamente poco sostenibile ripartire dalla serie D. Sarebbe più vantaggioso azzerare e ripartire dall’Eccellenza, ma questo mi fa pensare che il San Luigi diventerebbe la prima squadra di Trieste. Ma spero che la proprietà rompa il silenzio e ci faccia sapere, anche se avesse intenzione di mollare, in modo da dare tempo a qualche eventuale santo di rilevare la società. E che non si azzardino a bloccare l’operazione chiedendo soldi a un acquirente, che già dovrebbe pagare i debiti».

Più o meno simile il pensiero di Roberto Latin del T.C. Opicina Alabardata: «Per la storia della Triestina e il suo legame con la città, è fondamentale come primo step conquistare la salvezza sul campo, poi bisogna sperare che arrivino buone notizie sul fronte societario. Ricordando che non basta avere tanti soldi per gestire una società di calcio, ma servono anche competenza e mettere le persone giuste al posto giusto. A questo proposito rimpiango l’ex segretario Beppe D’Aniello per la sua capacità. Sulla partita sono ottimista, questa squadra con Tesser ha fatto 20 punti in più del Caldiero, per cui conto sul cuore dei giocatori e sull’esperienza di mister e staff. Speriamo di festeggiarli, intanto un grazie a loro che senza penalizzazioni sarebbero già salvi, e ai tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno».

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