Triestina, l’addio di Princivalli «È ora di camminare da solo»

Uscita concordata con la società. «Voglio fare l’allenatore professionista»
Un giovanissimo “Princi” esulta mostrando una maglietta che è un segno d’amore e orgoglio
Un giovanissimo “Princi” esulta mostrando una maglietta che è un segno d’amore e orgoglio

TRIESTE Nicola Princivalli dice addio alla Triestina. È cresciuto con addosso la maglia alabardata, con quella ha esordito in C2 a 19 anni e poi, in tre sezioni distinte, ha giocato ben 11 stagioni. Da allenatore, oltre alla parentesi come mister della Berretti, ha fatto il vice di Sannino e di Gautieri, ma anche il tecnico titolare sulla panchina dell’Unione per 16 partite.

L'ultima versione di Nicola Princivalli con la Triestina: vice di Carmine Gautieri
L'ultima versione di Nicola Princivalli con la Triestina: vice di Carmine Gautieri


Adesso però Princi ha deciso di lasciare la Triestina, per dedicarsi a tempo pieno all’obiettivo di farsi strada come allenatore. Una decisione concordata con la società, che lo ha appoggiato in questa scelta e ieri, oltre ai tradizionali ringraziamenti, gli ha augurato le migliori fortune. «Era da tempo che ci pensavo - spiega Princivalli, motivando la sua scelta - era una decisione che stava maturando e ora è diventata definitiva. Milanese mi ha sempre detto che avrei potuto restare quanto volevo, ma ho preso questa decisione assieme alla società e avendo l’idea di fare l’allenatore professionista, credo sia arrivato il momento di camminare da solo. Sapevo che prima o dopo avrei dovuto staccarmi, la mia strada di allenatore non poteva passare per Trieste per tanti motivi. Questa esperienza ha avuto mille aspetti positivi, ma rischierei di restare sempre chiuso in un circolo da cui non si esce. È un salto nell’ignoto, ma credo sia il momento giusto per provare a camminare con le mie gambe».

Princivalli non lascia la Triestina perché ha già un’altra squadra. Ma gli serve tempo per dedicare tutte le sue forze a inseguire il suo obiettivo: «L’idea è quella di fare esperienza in un’altra maniera - spiega - non ho nessuna altra squadra al momento, ma l’obiettivo è di farmi conoscere, essere sul mercato. Certo, sono uno dei tanti, bisogna far gavetta, devo faticare per acquisire credibilità. Devo allacciare contatti nelle categorie che possono prendermi in considerazione, che possono essere una serie D o una Primavera di un certo tipo o qualche serie C bassa, se qualcuno vorrà darmi fiducia».

Il percorso da seguire, Nicola lo ha ben chiaro: «Devo farmi conoscere per le mie idee calcistiche, anche studiando, guardando partite, andando a vedere allenamenti delle altre squadre per crescere, insomma allargare i miei orizzonti. Ma continuando a restare a Trieste a lavorare ogni giorno, non avrei avuto il tempo per poter fare pubbliche relazioni, che in questo momento è un aspetto fondamentale».

Certo, una scelta che non si fa a cuor leggero: «Ho scritto una lettera di addio (che potete leggere a fianco, ndr) per fare capire cosa rappresenta per me la Triestina, con la quale sono stato tesserato per oltre 19 anni, in pratica metà della mia vita. Credo sia un record. E desidero dire ancora un grande grazie a Milanese e Biasin, che dopo quello da giocatore, mi hanno dato l’opportunità di inseguire un altro sogno». —
 

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