Triestina, pari che vale la D

Con la Liventina finisce 1-1 dopo due supplementari davanti a 5.000 tifosi
Di Ciro Esposito
Foto Bruni Trieste 22.05.16 Calcio Triestina-salvezza raggiunta spareggio paly-out
Foto Bruni Trieste 22.05.16 Calcio Triestina-salvezza raggiunta spareggio paly-out

TRIESTE. Gli alabardati vanno sotto la Curva che finalmente può esultare. Sono passati oltre 120 minuti dal fischio d’inizio di uno spareggio salvezza brutto ma che consente all’Unione di ripartire dalla D.

La Triestina ha solo pareggiato (quel che bastava per salvarsi) ma ha vinto due volte. Perché ha ritrovato il suo pubblico è ha messo un primo mattoncino per il futuro. Ma soprattutto l’Unione è riuscita a far festeggiare il Rocco come mai era successo negli scontri decisivi dal 1992 a oggi.

Quello che è successo sul campo nei quasi 130’ di gioco (compreso a spanne il recupero) nessuno lo racconterà ai nipotini. Liventina molto poco propositiva, Unione abbottonata.

Era inevitabile per una squadra che negli ultimi due mesi ha vinto solo a Castelfranco Veneto. La squadra di Bordin ha fatto tutto quel poco che è capace di fare e ha meritato la salvezza. Il pubblico del Rocco (almeno cinquemila spettatori) invece ha fatto molto di più incitando senza sosta Piscopo e compagni.

Come era successo in occasione di altri spareggi, come succederà sempre a Trieste quando c’è da metterci la faccia e la generosità. Generosità che la Triestina non è riuscita a concretizzare se non per il risultato finale che, grazie alla miglior posizione rispetto alla Liventina nella regular season (bontà della classifica avulsa), le ha dato la salvezza. Tanti calci d’angolo, due traverse nella stessa azione, e tre-quattro occasioni da gol clamorose gettate al vento. Ma il match è stato deciso dai penalty nell’overtime (0-0 i tempi regolamentari). Dalla Riva è stato freddo e l’ha messa dentro, mentre il bomber Vianello sull’altra sponda ha tirato il suo rigore alle stelle. La rete di testa di Gardin ha solo messo un po’ di pepe al finale del secondo supplementare.

Il match ricalca lo stesso copione delle ultime sfide viste al Rocco. Bordin opta per un 4-3-3 con il vantaggio di avere a centrocampo Abrefah, sull’esterno sinistro il talentuoso Bradaschia e al centro dell’attacco il risanato (dal punto di vista fisico e non tecnico) Giordani. La partita non decolla ed è l’ex Zottino nelle file venete ha creare la prima apprensione a Vezzani (22’). il centrocampo alabardato fa fatica a costruire e sta troppo lontano dalla prima linea. L’unico brivido a Rossi arriva da un colpo di testa di Piscopo su punizione dalla destra di Bradaschia. Il tempo si chiude con un destro di Zottino che costringe Vezzani agli straordinari.

Nella ripresa l’Unione è più pimpante ma Cornacchia sciupa una buona occasione mentre la Liventina finalmente fa entrare lo spauracchio Vianello (17 gol).

Entra anche Cuppone per uno spento Muzzi. Al 35’ la Triestina potrebbe chiudere i conti: cross di Bradaschia da sinistra Piscopo di testa colpisce la traversa, sul tap-in interviene Cuppone ma la palla dopo aver colpito il legno viene respinta sulla linea. Overtime inevitabili come già successo un anno fa a Dro. Ma stavolta l’Unione passa subito in vantaggio. Cuppone fugge a Cofini e cade in area: penalty un po’ generoso ma Dalla Riva è preciso (2’). Sembra fatta ma non è così. Entra Andjelkovic per un claudicante Giordani ma al 17’ Vezzani tocca ingenuamente Confini. Il rigore calciato da Vianello finisce in curva. Allora è finita? Macché. Nella seconda frazione prima il tandem Piscopo-Vezzani salva la porta in extremis e poi Cuppone (11’) sciupa il raddoppio in contropiede calciando contro il portiere veneto. E così si arriva la finale thrilling perché al 14’ il capitano Gardin con una capocciata batte Vizzani.

Manca un minuto oltre ai tre di recupero decretati dall’arbitro Luciani. Si fa male Boem e la Liventina resta in dieci. L’Unione resiste e a stento resistono le coronarie dei suoi supporter. La stagione più disgraziata finisce con la salvezza. Ora una nuova stagione può cominciare.

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