Triestina, quasi fatta per il terzino Milani

Tutte le strade portano a Bari. Gli abitanti di Roma certo non si offenderanno per la momentanea licenza e il conseguente cambiamento di destinazione nel conosciuto adagio. D’altronde, il detto si potrebbe tranquillamente applicare agli attuali movimenti di mercato della Triestina, collegata da un filo diretto alla Puglia. Dalla coltre di silenzio che gravita in questi giorni attorno alle operazioni di Totò De Falco e del presidente Stefano Fantinel, trapelano comunque delle indicazioni interessanti. Il neo tecnico Rolando Maran ha dato evidentemente delle diposizioni precise: a Trieste vorrebbe avere con sè alcuni fedelissimi. In primis, il terzino destro Andrea Milani, classe ’80, la cui carriera agonistica ha viaggiato di pari passo con quella in panchina dell’allenatore trentino: tre anni assieme al Cittadella in C1, poi l’esperienza al Brescia e infine quella con i galletti biancorossi (33 presenze nell’ultimo torneo di B).

A scorrere il curriculum, un suo approdo alla corte del club giuliano sembra quasi inevitabile a questo punto. E, in effetti, la firma è vicinissima, la trattativa è già in una fase piuttosto avanzata: restano da definire solo pochi dettagli, ma nei prossimi giorni Milani diventerà un giocatore dell’Unione. E questo arrivo implicherà dei sostanziali mutamenti nella composizione della rosa 2007-2008: è probabile, infatti, che uno tra Andrea Peana e il rientrante Karim Azizou faccia i bagagli e lasci l’Alabarda. Tre esterni difensivi sarebbero oggettivamente troppi per l’out di destra, anche se il giovane cagliaritano ha le qualità per disimpegnarsi anche in altri ruoli. Ma le novità non sono finite qui, perché la Triestina ha sondato pure la disponibilità di Carlo Gervasoni, centrale dal fisico potente e dalla grande grinta: a Bari ha collezionato 26 gettoni e una rete nella stagione da poco conclusa. In caso di risposta affermativa da parte del 25enne di Legnano, i dirigenti alabardati abbandonerebbero l’ipotesi Duccio Innocenti dell’AlbinoLeffe, ma forse non quella che conduce a Daniele Chiarini, di proprietà del Pisa.

Siccome poi un’altra filastrocca popolare recita che non c’è due senza tre, ecco profilarsi pure il terzo acquisto dal Bari, e sempre in difesa: nel caso specifico si tratterebbe di un ritorno, peraltro molto gradito da tifosi e dal diretto interessato, ovvero quello di William Pianu, altro centrale. Come noto, il giocatore non avrebbe mai voluto lasciare Trieste, ma il ciclone Tonellotto lo costrinse all’addio nel gennaio del 2006. Insomma, la Triestina sta tentando di fare la spesa al supermercato barese, senza dimenticare che in Puglia c’è anche un certo Luca Tabbiani, elemento che farebbe decisamente comodo al centrocampo di Maran. Tuttavia, in quel ruolo, ossia l’ala destra, il pressing di De Falco si sta concentrando su Claudio Ferrarese, reduce dalla retrocessione in C1 col Verona. Nelle ultime ore, è circolato in città, come possibile alternativa, il nome di Alfonso Camorani, il cui 2006-2007 è passato per metà a Treviso e per l’altra metà a Lecce.

Il suo rendimento non è stato particolarmente convincente e pertanto il prezzo del suo cartellino non dovrebbe essere altissimo: una buona occasione per la Triestina. Fantinel, intanto, sta aspettando una risposta definitiva dall’operazione Colacone: entro un paio di giorni il procuratore del centravanti del Modena, infatti, dovrebbe dare il suo assenso definitivo alla proposta di contratto formulata dall’Unione. Il giocatore aspetta fiducioso: «Sono a Santo Domingo in vacanza, attendo notizie. Prima di partire per le ferie, il mio agente si era comunque dichiarato propenso a far andare in porto la trattativa», ha detto ieri lo stesso Colacone, raggiunto telefonicamente. Risolta la questione della punta da affiancare ai confermati Della Rocca e Graffiedi, alla Triestina rimarranno poi da risolvere alcune situazioni in uscita: bisogna sistemare concretamente i vari Eliakwu, Rossi, Briano, Pivotto e probabilmente uno tra Lima e Kyriazis. Per pagare gli acquisti, infatti, bisognerà fare necessariamente un po’ di cassa.