Triestina senza faccia salvata dalle “altre”

Sconfitta con il Venezia, play-out il 22 in casa con la Liventina
Di Ciro Esposito
Lasorte Trieste 08/05/16 - Triestina - Venezia, Sfilata delle Scuole Calcio
Lasorte Trieste 08/05/16 - Triestina - Venezia, Sfilata delle Scuole Calcio

TRIESTE. Non era la partita da vincere ma era l’occasione per una squadra di mostrare la faccia. Davanti al nuovo presidente Biasin, davanti a qualche migliaio di spettatori, davanti ai bimbi delle scuole calcio, davanti a un curva griffata di bianco e rosso. Davanti c’era il Venezia, molto ma molto più forte e già promosso, che non aveva tanta voglia di giocare ma non era disposto a perdere la faccia. E il Venezia ha vinto (2-1) e questa Triestina non ha fatto nulla per impensierirlo.

Una sconfitta numericamente dignitosa ma maturata in un modo che non fa onore alla maglia alabardata tornata sulle spalle di questi ragazzi per merito di Milanese-Biasin e dei tifosi che hanno consegnato loro il marchio.

Al finale con un semi lieto fine ci hanno pensato le altre che alle 15 hanno cominciato a giocare nei campi del triveneto. È un finale con il play-out scontato dopo un’annata gestita da otto mani.

Gli altri hanno fatto un regalo all’Unione che aveva perso quattro punti con Sacilese e Ufm.

Il regalo è lo spareggio per salvare una D costata oltre 350 mila euro (bravo il Tribunale e la curatela).

L’Unione giocherà domenica 22 maggio al Rocco contro la Liventina. Meglio che una anno fa a Dro perché basterà pareggiare. Ieri contro il Venezia con pochi stimoli si è vista una squadra che si sapeva debole ma in campo (specie nel primo tempo) senza quel nerbo che la platea meritava. I ragazzi si sono adeguati all’andazzo? Può essere.

Comunque senza Crosato e Miani a destra i limiti sono apparsi ancora più evidenti. Pochissimi falli, nessuna ammonizione (meglio per i diffidati), nessuna palla indirizzata nello specchio della porta, pochissimi palloni filtrati nell’area avversaria. Bordin opta per un’altra mezza rivoluzione. Il duttile Cornacchia a destra come terzino, Puka (per la regola degli under) a centrocampo e davanti, oltre a Skerjanc, Bradaschia a fare il “falso nueve”.

Il Venezia ha un giocatore a centrocampo bravo e determinato come Calzi ma l’undici di Favarin non si affanna nel pressing nè nelle verticalizzazioni. Però al 19’ l’arbitra Vitulano fischia una punizione a ridosso dell’area. Calzi calcia con forza e precisione e indovina l’angolo alla destra di Vezzani. Il pubblico continua a incitare gli alabardati ma resta attonito. La Triestina non cambia atteggiamento anche se abbozza una timida reazione.

Al 34’ Muzzi entra sulla destra e serve Bradaschia la cui deviazione al volo finisce fuori di poco ma con Bortolin ben appostato. Proprio Muzzi esce per infortunio al 44’ ed entra Cuppone. Nella ripresa l’Unione è un po’ più vivace e il Venezia sempre più sonnacchioso. In apertura Skerjanc sciupa una buona opportunità e poi (23’) spara alto su una precisa punizione di Spadari. Bordin decide di sostituire proprio il regista con il lungagnone Cucchiara. L’assetto del centrocampo vacilla e arriva puntualmente il raddoppio di Carbonaro che da destra raccoglie un invito di Serafini (25’). Entra anche Monti (l’alter ego di Spadari) per Bradaschia. Il centrocampista calcia bene una punizione da destra e Andjelkovic di testa trova il gol (40’). Ma anche nel finale l’Unione non ce la fa. C’è anche un’emozione su rimpallo favorevole a Cucchiara che per poco non inganna Bortolin. Il pari sarebbe servito solo al morale che non è poco.

Finisce 2-1 con la Triestina che si giocherà la D al Rocco il 22 maggio contro la modesta Liventina.

Basta non perdere ma bisogna cambiare faccia. E Bordin ha quindici giorni di lavoro per non perderla. La città e i tifosi hanno già vinto. Ora serve un sussulto della squadra per il futuro.

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