Ufm, rinviato il match di Campodarsego

I biancazzurri si godono la vittoria e torneranno in campo domenica con la Liventina

MONFALCONE. Domenica di assoluto relax per un'Ufm che nell'anticipo si è assicurata quella terz'ultima piazza che a fine anno significherebbe play-out per evitare la retrocessione in Eccellenza.

Un altro balzo sulla scala che conduce alla salvezza (diretta o meno), ancora con un successo al cardiopalma che ha mandato in visibilio i propri sostenitori ormai entusiasti.

«Cuore e voglia fino all'ultimo istante per tre punti troppo importanti contro una temibilissima Luparense. Si poteva soffrire di meno - al termine il presidente monfalconese Brugnolo appariva più provato dei suoi atleti - perchè nella ripresa è subentrata la tipica "paura di vincere" che nella nostra situazione può starci: dovevamo gestire diversamente il vantaggio ma va benissimo così».

Per i giocatori biancazzurri un paio di giornate di meritato riposo prima di riprendere ad allenarsi per il prossimo impegno casalingo con la Liventina di domenica.

Annullata infatti la trasferta a Campodarsego in programma dopodomani poichè la capolista ha chiesto il rinvio (probabile data del recupero il 13 marzo).

L'ennesimo botta e risposta tra le mura domestiche della coppia-gol composta da Godeas (14 centri, alla faccia di chi lo dava per finito...) e Zubin non è l'unica buona notizia per Andrea Zanuttig relativamente al suo parco attaccanti: se Bertoni l'ha combinata grossa facendosi malamente cacciare anzitempo, ecco spuntare dal mazzo un Stefano Novati che si è ripreso dalla rottura del legamento crociato anteriore destro (due operazioni tra maggio e luglio scorsi) e vuole dare il proprio contributo alla causa.

«Dieci mesi di attesa, di riabilitazioni e di un lento rientro in gruppo. Dopo qualche buon spezzone con la Juniores e lo scarno minutaggio ad Abano, posso dire di essere finalmente rientrato nei ranghi. Manca ancora il passo e me sono accorto - Novati ricorda le sue prime sgroppate di sabato - in due allunghi nei quali non sono riuscito a superare il mio controllore come avrei dovuto. Il mister mi ha buttato nella mischia per allargare la manovra (Zanuttig è passato dal 4-4-2 al 4-3-3 con Zubin punto di riferimento avanzato, ndr) e, in fase di non possesso, ripiegare sul loro esterno di centrocampo che poteva farci male nei cambi di gioco. Una volta rimasti in dieci ci siamo schiacciati e a quel punto mi sono abbassato ancor di più perchè c'era da difendere coi denti il risultato. Guardiamo in avanti, guardiamo la luce, tutto è ancora in gioco».

Matteo Marega

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