Una Ufm travolgente in Terza categoria La Fortezza resta terza
GORIZIA. Paolo Trentin dirige la nona sinfonia di una sempre più inarrestabile Ufm che travolge il Villanova con un poker di reti per avvicinarsi sempre più alla Seconda categoria. A sbloccare il risultato ci ha pensato il difensore-goleador Corso, nella ripresa a referto i giovanotti Tassone e Bassi oltre all'altro centrale arretrato Rebecchi. Per una combriccola di ragazzini presi dagli Allievi e spediti in prima linea con tutte le pressioni che possono esserci a Monfalcone la soddisfazione è doppia: unica squadra imbattuta in regione e solo 9 reti al passivo, numeri da sballo.
Il Mossa ce la mette tutta ma a Strassoldo non era proprio giornata. Friulani in avanti su penalty quantomeno dubbio, Diew, Niang e Osmanovic che si mangiano il pari prima dell'intervallo prima della doccia fredda (2-0) ad inizio ripresa: Osmanovic accorcia al quarto d'ora e fino al recupero c'è una sola squadra in campo, quella di Panico. Prima del triplice fischio finale D'Angelo si fa parare il tiro del dischetto che avrebbe sancito un pari sacrosanto.
La Fortezza rimane attaccata allo Strassoldo violando proprio sui titoli di coda il "Del Neri" di Pieris, al termine di una gara nella quale è successo di tutto. Locali subito a segno con Tramontani, poi non succede granchè fino alla ripresa quando anche il direttore di gara ci mette del suo: espulso il granata Bernobich e negato un rigore a Franz, prima del rosso a Ferrazzo (croce e delizia) che in precedenza aveva siglato il gol dell'ex e colpito una traversa. Non bastasse Tramontani si divora un gol già fatto e il Pieris si becca la mazzata proprio allo scadere lasciando Petriccione in beata solitudine, l'eccesso di esultanza porta al secondo giallo per il rossoblù. Cuore e voglia non sono mancate alla squadra di Polo (bene Strangolini, Pizzin e Tencalla), dall'altra parte Solidoro tiene stretto un successo che mancava da un pezzo chiudendo la gara con un undici imbottito di attaccanti.
A Poggio è stato derby senza mezze misure, come all'andata il Sagrado prevale con il minimo risultato. Prima parte appannaggio dei locali di Musig che non sfruttano un paio di clamorose opportunità, qualche cambio e accorgimento tattico operato nella ripresa da Gon cambiano inerzia al match con gli ospiti più briosi: eroe rossonero il terzino Cosenza che correggeva in rete un tiro-cross di Ruscitto. Finale amministrato (entrambe hanno chiuso in dieci unità) dai rossoneri che al termine hanno brindato - a lungo - per la quarta piazza mantenuta.
Altro tonfo interno di un Lucinico (0-1 con l'Alabarda) demotivato - o comunque certamente distratto - dai rumours sulla fusione con la Pro Gorizia: un altro pezzo di storia calcistica provinciale che se ne andrà?
Matteo Marega
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