Unione, penalizzazione confermata
La camera di conciliazione e arbitrato del Coni respinge il ricorso alabardato
Il famigerato -1 rimane così ancorato alla traballante classifica dell’Unione: i punti all’attivo erano e restano 47. Manca una lunghezza per mettersi in salvo. La società sta valutando l’opportunità di ricorrere al Tar del Lazio, violando la clausola compromissoria sottoscritta dalle varie società di A e B. Sul campo, intanto, maturata questa situazione, l’Alabarda dovrà effettivamente portare via almeno un pareggio da Piacenza domenica prossima. Solo così, avrà la certezza di evitare la pericolosa coda dei play-out. Non sarà facile, ci vorrà un’impresa, contando che gli emiliani conservano ancora delle concrete velleità di qualificazione ai play-off promozione. In caso di sconfitta, Allegretti e compagni potrebbero solo sperare nei risultati positivi in arrivo dagli altri campi. Obiettivamente, però, le concorrenti nella lotta per non retrocedere saranno impegnate in incontri molto meno complicati di quello che vedrà coinvolta la truppa di Varrella: Modena e Verona ospiteranno infatti Frosinone e Bari, già salve, mentre il Vicenza sarà di scena nella tana del Crotone, retrocesso ormai da due settimane. Insomma, anche il più inguaribile degli ottimisti, in una condizione del genere, non riuscirebbe a guardare con fiducia al futuro.
Il Collegio arbitrale si è pronunciato negativamente sull’istanza formulata dalla Triestina contro la Figc perché, formalmente, il termine temporale per l’adempimento a tutti gli obblighi utili all’iscrizione è sempre da considerarsi perentorio e, in questo ambito, non può esistere un diritto soggettivo poiché si tutelano degli interessi collettivi. Come a dire che, anche se Fantinel e soci ci hanno messo tutta la buona volontà possibile nel mettere a posto incartamenti e documentazioni dopo la bufera dell’era Tonellotto, tecnicamente qualche foglio è giunto alla federazione fuori orario e questo basta. Non c’è il margine per alcun alibi. Almeno, secondo il Coni, che ha sposato la linea imposta dalla federazione. Lunedì, Fantinel aveva chiamato il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, chiedendogli di intercedere per una rapida conclusione della vicenda a tutela della regolarità del campionato. Per avere finalmente una risposta, insomma. L’indomani, quasi improvvisa, ecco la sentenza. Tanto attesa, quanto amara. Il numero uno rossoalabardato è andato su tutte le furie, una volta informato: «Siamo indignati - sbotta Fantinel -, attenderemo le motivazioni del lodo arbitrale e poi faremo ricorso al Tar. Il giorno dopo aver sentito Matarrese, è arrivata la decisione: mi pare vergognoso, siamo ostaggi di questo sistema che ci ha lasciati con il dubbio per mesi e mesi».
Il massimo dirigente del club giuliano è un fiume in piena, si sente vittima di uno sgarbo dei peggiori, originato dalla presa di posizione dei responsabili federali: «Se la Figc si comporta in questo modo nei confronti di una città come Trieste e di un amministratore che ha voluto rimettere ogni cosa a posto per presentare un bilancio regolare all’atto dell’iscrizione, dopo aver permesso al Messina di partecipare ai campionati per sei anni consecutivi nonostante le irregolarità che stanno emergendo adesso, allora qualcuno dovrà rispondere di ciò alla giustizia ordinaria». Ossia al Tar del Lazio, rivolgendosi al quale l’Unione rischierebbe però un’ulteriore sanzione in classifica per la violazione della clausola compromissoria, con cui le varie società si erano impegnate a non varcare i confini della giustizia sportiva nei casi di procedimenti a loro carico.
Fantinel e i suoi collaboratori, ovviamente, attenderanno l’esito dell’ultima partita della stagione prima di confermare una scelta tanto drastica: «Aspettiamo di vedere cosa succederà a Piacenza - prosegue ancora il presidente -. Non avevamo quel punto due giorni fa e continuiamo a non averlo, allo stesso modo sapevamo di doverci salvare sul campo e dovremo tentare di farlo. Dobbiamo guardare avanti. Sono convinto che la squadra si presenterà al Garilli ancora più determinata a fare risultato. Saremo molto arrabbiati».
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