Unione, senza accordo per l’utilizzo del Rocco l’iscrizione è a rischio

Mehmeti deve trovare al più presto una soluzione col Comune Oggi il presidente incontra i giocatori. “Liquidati” Tul e Di Justo
Di Ciro Esposito
Lasorte Trieste 14/03/14 - Triestina, Conferenza Stampa, Hamdi Mehmeti, Pierre Mbock
Lasorte Trieste 14/03/14 - Triestina, Conferenza Stampa, Hamdi Mehmeti, Pierre Mbock

TRIESTE. Giornate intense per Mehmeti. I tempi stringono non solo perché sarebbe opportuno definire gli aspetti tecnici per la nuova stagione ma anche perché al 30 giugno la Triestina deve iscriversi al campionato di serie D e la situazione al momento è ingarbugliata. Ieri il presidente ha incontrato Maurizio Costantini che non sembra aver intenzione di firmare la liberatoria. Un passetto avanti è stato fatto o quantomeno è stato trovato un accordo per la liquidazione dei suoi collaboratori Di Justo e Tul. Ma la situazione con l’ex tecnico resta ancora irrisolta nella sostanza. Lo stesso discorso vale per i giocatori. Al 30 maggio dovevano incassare la penultima mensilità della stagione. Oggi Mehmeti vedrà uno a uno gli alabardati che ancora non se ne sono andati firmando la liberatoria. Anche in questo caso un braccio di ferro potrebbe essere molto pericoloso per l’iscrizione alla D.

Ma la questione più delicata al momento riguarda l’utilizzo dello stadio Rocco. Dall’audizione in Comune di mercoledì scorso è emerso in termini ufficiali un contenzioso che si trascina da mesi. Il tutto comincia nell’estate scorsa, con l’Unione ancora sospesa tra l’Eccellenza e la D. Per la prima stagione post-fallimentare c’era un impegno di utilizzo gratuito dell’impianto salvo una serie di costi. Per farla breve a luglio la Triestina aveva un arretrato di circa 15 mila euro. A ottobre i vecchi amministratori dell’Unione trovano un accordo per dilazionare il tutto in 24 rate. La convenzione per la stagione appena conclusa è fissata in 25 mila euro. Ma a gennaio Puglia e Cergol cominciano le trattative per la vendita. A febbraio con il preliminare in mano l’ex presidente è autorizzato a firmare la convenzione da 25 mila euro. Ma le rate di gennaio e febbraio (e poi marzo) non vengono incassate dal Comune. Così il contratto firmato da Puglia non approda in Giunta per la ratifica. Da qui la scorsa settimana arrivano le richieste del Comune che portano a un debito di oltre 90 mila euro. In realtà cinque rate del pregresso sarebbero state saldate ma la Triestina ha avanzato una nuova proposta per presente e futuro. La sensazione è che l’impasse possa essere risolto. Ma l’Unione deve mettere sul tavolo delle trattative subito un quid sostanzioso (c’è anche un’ingiunzione) per poi discutere della convenzione chiesta da Mehmeti per i prossimi anni. Se la situazione dovesse incancrenirsi, in ultima ed estrema istanza, l’Unione al 30 giugno non avrebbe il Rocco e quindi non potrebbe iscriversi al campionato. Nessuna delle parti ha convenienza a un epilogo così impattante (di mezzo ci sono anche i tifosi). Ma gli attuali vertici dell’Unione non possono più tergiversare.

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