Unione, Vignoni pronto a lasciare

Il nuovo diesse, dopo aver contattato giocatori e avere un accordo con Parlato, è rimasto senza interlocutori
Di Antonello Rodio
Foto Bruni 11.06.14 Triestina calcio:Sergio Vignoni ed il presid. Mehmeti
Foto Bruni 11.06.14 Triestina calcio:Sergio Vignoni ed il presid. Mehmeti

TRIESTE. Dieci giorni fa, quando Vignoni si era messo subito di gran lena al lavoro appena nominato direttore sportivo, la Triestina aveva già in mano Carmine Parlato come allenatore per la prossima stagione. A oggi, invece, Vignoni medita di mollare perché impossibilitato a operare dall’assenza della società, mentre Parlato comprensibilmente si sta guardando attorno, pervaso da mille dubbi sulla società alabardata. Se a questo ci aggiungiamo i mancati pagamenti a giocatori e staff della scorsa stagione, si potrà capire come la situazione sia estremamente critica e come la gestione (o meglio, la mancata gestione) societaria nella scorsa settimana sia stata disastrosa. Ma cosa è successo negli ultimi giorni? Cosa ha portato Vignoni ad andarsene a metà settimana dalla sede e Parlato a vedere sempre più nubi oscure sul suo possibile futuro alabardato? Vignoni, appena nominato, si è messo a lavorare subito con entusiasmo per costruire una squadra che potesse rilanciare la piazza e avesse come obiettivo minimo i play-off. Ha trovato subito l’accordo con Parlato, un tecnico di grande prestigio per la categoria visto che non solo aveva appena portato alla promozione in Lega Pro il Pordenone, ma con i neroverdi aveva addirittura ottenuto lo scudetto della serie D. Inoltre il diesse ha iniziato a lavorare sui giocatori, sia per soddisfare le richieste del tecnico, sia per bloccare già un paio di giovani molto interessanti fra cui un attaccante di grande prospetto. Ma dopo qualche giorno si è accorto di avere attorno a sé il vuoto: senza l’appoggio dei vertici societari, di certezze sul budget e di tutto quanto serve per avere conferme, autorizzazioni alle operazioni, contratti e firme, alla fine si è bloccato. Insomma, pare si sia comprensibilmente stufato di esporsi in tante operazioni senza avere l’appoggio della società e dopo qualche giorno è tornato a casa, nell’attesa che Mehmeti e Mbock si facessero finalmente vivi. Cosa che se non avverrà nelle prossime ore, potrebbe irrimediabilmente incrinare il rapporto dopo nemmeno due settimane e portarlo a lasciare. E Parlato? Nell’incontro di una decina di giorni fa, aveva aderito con grande entusiasmo alla possibilità di allenare in una piazza come Trieste, pronto a riportarla in alto, ma ovviamente ha chiesto alcune garanzie, tecniche ed economiche. Le sue considerazioni erano legate alla serietà del progetto, alla sistemazione di tutti i pregressi e a una continuità di programma. Nell’ultima settimana, invece, non ha avuto nessun chiarimento, solo ritardi e rinvii, al massimo risposte evasive. E i dubbi sono aumentati esponenzialmente. E se al più presto non si creeranno le condizioni giuste per lavorare, sarà quasi impossibile che Parlato se la senta di gettarsi in un’avventura che allo stato attuale presenta tante ombre. Insomma, urge un intervento chiarificatore immediato di Memheti e Mbock per sistemare una volta per tutte i pagamenti pregressi, riallacciare i rapporti con chi già lavora in società e il potenziale allenatore, convincere con i fatti e porre finalmente le basi per la nuova stagione. Altrimenti sarà difficile che una nuova stagione ci possa davvero essere.

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