«Valentino ci crede, può farcela»

L’ex pilota: non sarà una stagione semplice, pesa fin troppo il comportamento scorretto di Marquez
Di Mauro Corno
08/11/2013 Rho Fiera, fiera Eicma 2013, salone dedicato a moto e scooter, nella foto Nico Cereghini
08/11/2013 Rho Fiera, fiera Eicma 2013, salone dedicato a moto e scooter, nella foto Nico Cereghini

di Mauro Corno

«Per il prossimo anno ho abbastanza paura perché uno come Marquez può arrivare ovunque, se ne sbatte i c… di tutto e tutti». Un deluso (e come dargli torto?) Rossi, a poche ore dall’epilogo del Mondiale 2015, mostrò tutta la sua preoccupazione, anche in chiave sicurezza. Da quell’8 novembre sono passati più di tre mesi, il disgelo tra Valentino e Marc non c’è stato, come era prevedibile. Difficile invece prevedere se ai rischi fisiologici a cui va incontro chi corre in moto a certi livelli se ne aggiungeranno altri, provocati dallo stato di tensione che caratterizza i rapporti tra il 46 e il 93, con Jorge Lorenzo pronto nuovamente ad approfittarne. Per saperne di più abbiamo interpellato chi di sicurezza se ne intende, Nico Cereghini. Il giornalista e pilota ha per esempio apprezzato la decisione di separare i compiti e le funzioni di direzione di gara e giudici.

Un inizio incoraggiante dopo il caos dello scorso anno.

«A tutti i piloti, fra le altre cose, è stato distribuito una sorta di manuale, con le regole da rispettare, nel quale sono state evidenziate quelle che saranno considerate violazioni gravi al regolamento, con l’avvertenza che saranno punite con durezza. Una svolta necessaria: doveroso restare al passo con i tempi, fondamentale evitare situazioni problematiche. Speriamo in bene, troppo grave quello che è capitato nelle ultime gare».

Quanto ha influito l’atteggiamento di Marc Marquez sull’epilogo del 2015?

«Troppo. Non si era mai visto che un pilota non in lizza decidesse un Mondiale: lo spagnolo ha corso per fare perdere Rossi. In molti fanno finta di non avere compreso quello che è successo, purtroppo anche in Italia: Valentino non meritava questa ulteriore mortificazione».

Gli spagnoli in pista sono sembrati più compatti, per utilizzare un eufemismo.

«Danilo Petrucci si è comportato benissimo, è un ragazzo molto spontaneo ed è un signor pilota, mi piace. Ma anche Andrea Iannone e Andrea Dovizioso non hanno ostacolato Rossi. Pensare che potessero aiutarlo, però, no. Per Valentino i colleghi connazionali di norma provano una sensazione che sta tra l’ammirazione, perché è un fenomeno e le sue doti sono evidenti, e la gelosia, perché ha vinto sempre tantissimo».

I giapponesi, invece, hanno fatto finta di niente.

«Onore e rispetto erano alla base della filosofia del fondatore dell’Honda, Soichiro, che sicuramente dall’aldilà non avrà gradito. Ma tutto il mondo è paese e se probabilmente qualche lavata di capo c’è stata hanno fatto in modo di tenere tutto all’interno. Peccato, sarebbe stato bello che anche i dirigenti nipponici redarguissero pubblicamente Marquez, prendendo le distanze dal suo inqualificabile comportamento: così, invece, c’è ancora chi crede alla buona fede dello spagnolo».

Rossi non di sicuro. Che comportamento si aspetta da lui a livello prettamente agonistico?

«L’approccio alla stagione è stato dei migliori. Chi è vicino a lui me lo ha descritto carico e voglioso di lavorare, anche durante le vacanze, per prepararsi al meglio per la nuova sfida e per cercare di riprendersi quello che ha lasciato a Lorenzo».

E se i primi Gran premi non dovessero andare come sperato?

«Se si renderà conto di non essere più competitivo concluderà il Mondiale e poi alzerà bandiera bianca. Ma oggi come oggi Valentino non sta minimamente pensando al ritiro. Sarebbe tra l’altro un colpo durissimo per tutti i suoi tifosi, e sono tantissimi, che non gli hanno fatto mancare il loro affetto in questo momento così particolare e difficile della sua incredibile carriera».

Al Mugello pare invece che i tifosi dei fans club di Marquez non si presenteranno.

«Per me questa “sparata” è stata solamente marketing. Anche a Valencia sembrava dovesse succedere di tutto e invece i fans si sono rispettati e hanno fatto il tifo per il loro idolo. Agli appassionati di moto piace divertirsi e fare casino: si gioca, si scherza e si applaude chi vince».

E nel 2016 chi vince? Rossi può farcela?

«Io ci credo. E ci crede anche lui, già nei primi test stagionali, a Sepang e a Phillip Island, ci ha dato dentro ottenendo dei buonissimi riscontri cronometrici. Lo dimostra anche il fatto che abbia chiesto a Luca Cadalora di dargli dei consigli: stiamo parlando di un altro che sa benissimo come si arriva davanti a tutti. Valentino vuole mettere tutti in fila e continuare la sua epopea».

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