Verstappen nella storia, le rosse sul podio

BARCELLONA. A Barcellona è nata una stella. È quella di Max Verstappen, che all’età di 18 anni centra il suo primo successo in Formula Uno alla prima con la sua nuova scuderia, la Red Bull, dopo il passaggio di testimone avvenuto in settimana con Kvyat, retrocesso in Toro Rosso. Si tratta del più giovane vincitore di sempre.
L’exploit dell’olandese figlio d’arte (Jos, pilota in F1 dal 1994 al 2003 ma senza aver centrato un successo) però non sarebbe probabilmente avvenuto senza il clamoroso “patatrac” delle Mercedes al via del Gran Premio di Spagna: dopo poche curve Lewis Hamilton e Nico Rosberg infatti si sono toccati finendo entrambi fuori pista e aprendo un nuovo capitolo della loro rivalità.
Con le “frecce d’argento” fuori causa, lo spettacolo in pista ne ha beneficiato: i due piloti della Red Bull (Ricciardo e Verstappen) hanno ingaggiato infatti un lungo duello con le due Ferrari di Raikkonen e Vettel, risalite dopo la deludente qualifica di sabato. Nonostante le prestazioni migliori, le caratteristiche del circuito di Montmelò - poco propenso ai sorpassi - non hanno permesso alla scuderia di Maranello di portare a casa una vittoria che avrebbe ridato entusiasmo e morale dopo un inizio di stagione difficile. A vedere il bicchiere mezzo pieno, la Ferrari è comunque riuscita a portare due piloti sul podio: Raikkonen con il secondo posto sale anche in classifica mondiale ponendosi come primo inseguitore di Rosberg, al primo stop dopo quattro vittorie di fila, mentre Vettel si conferma una garanzia centrando il terzo podio su tre gare concluse.
La cronaca racconta di un’ottimo spunto al via di Rosberg, che nonostante la buona partenza di Hamilton trova uno spiraglio giusto per passare il campione del mondo in carica. Il britannico non ci sta e cerca di rispondere immediatamente tentando una manovra azzardata sull’esterno. Il tedesco a quel punto cambia leggermente direzione per difendere la posizione mandando Hamilton sull’erba. Il pilota della Mercedes perde il controllo della sua monoposto e finisce con il “centrare” proprio il compagno di squadra, in un boato del pubblico.
Duro il giudizio di Niki Lauda, presidente non esecutivo della scuderia. «È un errore stupido, vedere due Mercedes fuori dalla pista dopo 30 secondi non è accettabile, È più colpa di Lewis perché ha attaccato lui. Guidare così è stupido». I due protagonisti non hanno rilasciato dichiarazioni sull’accaduto, ma è chiaro che in vista delle prossime gare la Mercedes dovrà essere brava a gestire una situazione potenzialmente esplosiva.
Il “vuoto di potere” lasciato dalla Mercedes è stato così colmato dalla Red Bull, di nuovo sul gradino più alto del podio dopo 42 gare. Inizialmente è stato Daniel Ricciardo ad approfittare del contatto tra le Mercedes prendendo il comando della corsa. Con il passare dei giri però il baby Verstappen ha iniziato a tenere un ritmo migliore. La Ferrari ha provato il tutto per tutto, sia con Vettel che soprattutto con Raikkonen, sempre in pressione sull’olandese da metà gara in poi, ma alla fine è stata costretta ad accontentarsi del podio. Il commento di Verstappen: «Mi sento in modo straordinario e non riesco ancora a credere che tutto questo sia successo. Voglio dire grazie al team che mi ha messo a disposizione una macchina fantastica. Vincere immediatamente regala un’emozione fantastica». Vistosamente emozionato, il diciottenne della Red Bull poi ha un pensiero speciale per suo padre, Jos Verstappen, ex pilota della Minardi. «Ho iniziato a guidare da piccolo e mio padre mi ha aiutato tanto. Sono sicuro che sarà orgoglioso della mia vittoria».
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