«Volevo una prova super per uscire dal periodo-no»

TRIESTE. Miglior realizzatore della sfida contro Recanati, 19 punti con il 71% dall'arco dei 6,75, Lorenzo Baldasso è tornato.
È tornato il cecchino di inizio stagione. Quello, per intenderci, che nelle prime giornate di campionato capeggiava la speciale classifica dei tiratori da tre punti. Un periodo di appannamento gli aveva fatto perdere fiducia, domenica scorsa ha ritrovato il feeling con il canestro spaccando la partita in un secondo quarto devastante. Quanto abbiano inciso il rientro di Prandin e la possibilità di tornare a giocare nel suo ruolo lo spiega lo stesso Lollo.
«A livello mentale sicuramente mi ha aiutato - sottolinea Baldasso - Giocare da play mi piace ma in un momento di scarsa brillantezza avevo bisogno di ritrovare le mie sicurezze». Sulla prima bomba la mano ha un po' tremato, l'urlo liberatorio e il boato dell'Alma Arena hanno scacciato i fantasmi e da quel momento in poi è stata discesa. «Ammetto un po' di titubanza sul primo tiro, poi mi sono sbloccato e ho trovato maggior confidenza con il canestro. Detto che non potevo giocare una partita "normale" per uscire da questo periodo, voglio sottolineare che una singola buona prestazione non significa nulla. Devo prenderla come un punto di partenza e da qui ricominciare a lavorare per essere più presente e utile alla squadra».
Analisi da veterano per un giocatore che ha sempre colpito per la maturità che esprime, aldilà della giovane età. «Giovane neanche tanto - scherza - perchè se guardate il quintetto che ha finito la partita domenica ero il più vecchio sul parquet». E in effetti, dall'alto dei suoi 22 anni compiuti da poco, ha finito per fare da chioccia a Simioni, Ferraro e agli esordienti Deangeli e Schina. «È stato bello - continua Baldasso riprendendo l'aplomb sabaudo - avendo giocato una buona partita, mi ha fatto piacere stare in campo e poter vivere con Lodovico e Matteo questa giornata speciale. Si allenano con noi e ci danno una grande mano, la soddisfazione dell'esordio in A2 è qualcosa che si meritavano».
La vittoria contro Recanati, undicesima su dodici partite sul parquet di casa, rappresenta un ottimo viatico in vista delle final eight di Coppa Italia e testimonia il peso del "fattore" Alma Arena. «Contro Forlì e Recanati abbiamo vinto due partite importanti, tenevamo in particolare a quella di domenica perchè era da due settimane che non giocavamo in casa e avevamo voglia di stare con i nostri tifosi. Sono loro il valore aggiunto di questa squadra e a questo proposito mi ricordo le parole di Lorenzo Gergati, capitano di Mantova, dopo la sconfitta della Dinamica lo scorso dicembre. "Vincere qui - mi disse - sarà un problema perchè siete forti e in casa lo siete ancora di più"».
Una sorta di coperta di Linus di cui l'Alma dovrà fare a meno per circa un mese. Tra finali di Coppa Italia e trasferte di campionato a Piacenza e Udine, Trieste tornerà a giocare tra le mura amiche solo il 26 marzo quando, con diretta Sky, affronterà l'attesissimo big match con la Segafredo Bologna. Sfida che potrebbe avere un succoso anticipo in Coppa Italia se le due squadre, nelle gare dei quarti di venerdì, riusciranno a superare Legnano e Agrigento. «Queste final-eight - conclude Baldasso - sono una sorta di play-off di metà stagione. Ce le godiamo mantenendo il nostro spirito. Ci siamo arrivati lavorando sodo e divertendoci in campo, porteremo a Bologna la nostra gioia di giocare. Sono convinto che con questo atteggiamento possiamo fare un bel cammino».
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