Welbeck ridà il sorriso a Roy Hodgson

La punta dovrebbe recuperare, il tecnico ha già in mente la formazione
Di Rocco Coletti
epa04232919 England's Danny Welbeck (R) vies for the ball with Peru's Luis Advincula (L) during the international friendly soccer match between England and Peru at Wembley Stadium in London, Britain, 30 May 2014. The English team is preparing for the upcoming FIFA World Cup 2014 in Brazil which starts on 12 June. EPA/ANDY RAIN
epa04232919 England's Danny Welbeck (R) vies for the ball with Peru's Luis Advincula (L) during the international friendly soccer match between England and Peru at Wembley Stadium in London, Britain, 30 May 2014. The English team is preparing for the upcoming FIFA World Cup 2014 in Brazil which starts on 12 June. EPA/ANDY RAIN

Il campo di Manaus è disastrato? Peccato, in compenso c’è una buona notizia: Danny Welbeck sta meglio e, a meno di ricadute, è destinato a scendere in campo dall’inizio domani. Il 23enne attaccante del Manchester United aveva avvertito un fastidio muscolare dopo un’esibizione di capoeira, un misto tra una danza e un’arte marziale brasiliana. Già mercoledì Wayne Rooney aveva fatto intendere che Welbeck avrebbe recuperato. Ieri sono arrivati altri segnali positivi. Un sospiro di sollievo di non poco conto per Roy Hodgson che punterà sul 4-2-3-1 in cui Welbeck gioca centrale nel trio alle spalle del centravanti Daniel Sturridge. E, di conseguenza, sarà chiamato a dare “un’occhiata” ad Andrea Pirlo. Zio Roy”la formazione per il debutto Mondiale ce l’ha in mente da tempo e – fermo restando l’assenza per infortunio del laterale Oxlade-Chamberlain – prevede Hart tra i pali; linea difensiva composta da Johnson, Cahill, Jagielka e Baines; a centrocampo la coppia di mediani formata Gerrard e Henderson; poi i tre trequartisti con Lallana, Welbeck e Rooney; e Sturridge punta centrale. Balza subito agli occhi la massiccia presenze del blocco-Liverpool capitanata da Steven Gerrard. I Reds hanno perso la Premier League al rush finale, beffato dal multietnico Manchester City. Ma si consolano con la palma della squadra che ha fornito il maggior numero di giocatori a Hodgson.

Quella di ieri è stata una giornata di spostamento per gli inglesi che sono arrivati a Manaus e si sono imbattuti nel problema del terreno di gioco non all’altezza della situazione. L’erba non cresce e gli inglesi sono rimasti in hotel, quasi per una ripicca della Football Association, che teme che il campo possa mettere a rischio «l’incolumità dei giocatori». I quali, a dire il vero, a tutte le domande sul terreno di gioco hanno sempre risposto che per loro e per gli azzurri le condizioni saranno le stesse. Esercizi ginnici in hotel, Hodgson in attesa del ritorno dei due emissari all’Arena Amazonia, poi tutti a dormire per affrontare la vigilia del match e la prova di oggi pomeriggio sul prato forse rinvigorito dai fertilizzanti. L’allenamento previsto dalla Fifa nello stadio del match si svolgerà prima di quello degli azzurri e Hodgson parlerà prima di Prandelli.

Il portiere Joe Hart ha affermato che la squadra «è pronta a sfidare l’Italia». L’importante è pensare positivo, peccato che l’Inghilterra non vinca una gara ufficiale (quindi, amichevoli a parte) dal 1977: 2-0 a Londra con gol di Keegan e Brooking.

@roccocoletti1

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