Zoratti : «Siamo già al lavoro per puntare in alto»

MONFALCONE. Nessuna proposta all'orizzonte, la bramosia di un pronto riscatto dopo la delusione per la retrocessione, la voglia di restare in gioco per un progetto rallentato ma ancora da concretizzarsi. Al novantanove virgola nove per cento - nel calcio può sempre accadere di tutto e di più - Giuliano Zoratti sarà per la terza volta il nocchiero dell'Ufm: dalle stelle di un'Eccellenza dominata in lungo e in largo alle polveri di una Serie D buttata via, questa è storia recente.
E non è detta l'ultima parola perchè non è ancora tramontata l'ipotesi-ripescaggio che potrebbe far ripartire i monfalconesi dalla categoria appena persa: il punteggio in graduatoria lascia adito a buone speranze ma il discorso, oltre a coinvolgere altre realtà, va ampliato a delle garanzie monetarie di un certo rilievo alle quali la società dovrebbe far fronte in caso di ricorso allo stesso. È notizia di ieri il fallito il San Paolo Calcio, società padovana di serie D, che perciò lascierà libero un posto in categoria.
«Con il presidente Brugnolo ci siamo parlati sin dopo la disfatta con il Mezzocorona, c'è stata un'unione di intenti nel continuare questo rapporto. Lo ringrazio per la stima ricambiandola anche alle persone a lui vicine - Zoratti si riferisce ai collaboratori e ai dirigenti - anche perchè riconfermare un allenatore che non ha centrato l'obiettivo prefissato alla vigilia non è da tutti. L'input è quello di risollevarci immediatamente da una retrocessione amarissima, valuteremo insieme quali saranno le risorse per costruire una squadra che punti al vertice. L'entusiasmo che abbiamo saputo creare in queste due stagioni, certi valori che abbiamo acquisito e non vogliamo assolutamente perdere saranno la molla anche in Eccellenza».
In caso di ripescaggio? «Allo stato attuale è un'ipotesi, certo che partiremmo avvantaggiati rispetto alla scorsa estate e dovremmo incentrare il mercato sui fuoriquota e l'esperienza accumulata quest'anno dovrebbe evitarci qualche errore iniziale. Per imporci in Eccellenza, invece, il discorso cambia perchè c'è da formare un gruppo solido di giocatori che in prospettiva dovranno essere pronti anche per una successiva D».
Voci di nuove forze (e capitali) impongono sogni di gloria? «Sono discorsi da affrontare a tempo debito, ognuno dovrà attenersi al proprio ruolo. Abbiamo provato sulla nostra pelle che fuori regione non si scherza, servono organizzazione e rispetto delle figure: la società dovrà dare le dritte, l'allenatore seguire la squadra e farla rendere nel perimetro di gioco, i calciatori dovranno semplicemente fare i giocatori. Ecco perchè stiamo pensando di mantenere i quattro allenamenti pomeridiani anche per rimanere più vicini al professionismo che al dilettantismo».
L'Ufm si sta facendo le ossa, dopo avercele rimesse, insomma. Squadra da smobilitare o ritoccare? «Il primo punto fermo sarà sicuramente capitan Contento, dalle giovanili ci sono un paio di giovani in ottica prima squadra (Battaglini e Catania, ndr) più quelli che potrebbero rimanere. Il resto è un cantiere aperto». Spifferi di radio-mercato parlano di un interessamento di Este e Triestina per Totò Acampora, tanto per gradire.
Venerdi 6 giugno (dalle 19.30) al "Cosulich" la serata premio "Angolo di Mario", riunione aperta a tutti i tifosi per un brindisi con in protagonisti di questa sfortunata annata.
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