Al via la demolizione dell’ex piscina Acquamarina di Trieste dopo il crollo di quattro anni fa
L’operazione è propedeutica alla realizzazione di un nuovo impianto

TRIESTE Inizia oggi, lunedì 24 luglio, la demolizione vera e propria di ciò che resta della piscina terapeutica Acquamarina, intervento propedeutico alla realizzazione della nuova struttura, per la quale sono stanziati 5,4 milioni di euro, ripartiti tra i 200 mila di contributo regionale, i 2 milioni di quello statale e i 3,2 milioni di avanzo vincolato.
Il via alle operazioni
Sul posto lunedì, a partire dalle 10.30, saranno presenti il sindaco Roberto Dipiazza e l’assessore ai lavori pubblici Elisa Lodi, per dare il via alle operazioni di demolizione.
Oltre ai dirigenti e ai tecnici del Comune saranno presenti pure i rappresentanti dell’impresa Ghiaie Ponterosso di San Vito al Tagliamento, la stessa che ha provveduto alla demolizione lo scorso autunno della sala Tripcovich.
La gara e le autorizzazioni
Per l’abbattimento dell’Acquamarina lo scorso aprile erano stati stanziati 800 mila euro attraverso un contributo della Regione Fvg. La procedura non è avvenuta con un bando di gara, ma attraverso la cosiddetta “procedura negoziata”, affidando pertanto il compito all’azienda che ha offerto il prezzo più basso.

La scelta di demolire la piscina ha quindi ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella dell’Authority portuale, proprietaria del terreno su cui sorge la struttura gestita dal Comune di Trieste.
Il crollo
La piscina Acquamarina fu inaugurata nel 2000. Il pomeriggio del 29 luglio 2019 l’intero tetto crollò senza preavviso.
La struttura, solitamente affollata, quel giorno era vuota in quanto chiusa per lavori di manutenzione. Fu solo un caso fortuito se il crollo non causò morti e feriti.
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