Anche Eni e Bluenergy in campo nelle riqualificazioni energetiche

il caso
L’edilizia si è rimessa in moto con il supporto delle agevolazioni fiscali in materia di riqualificazione energetica. La posa delle isolazioni termiche “a cappotto” su facciate e tetti, la sostituzione delle caldaie condominiali con quelle ad alto rendimento hanno determinato, soprattutto negli edifici realizzati negli anni Sessanta, un dinamismo realizzativo molto significativo, dal punto di vista finanziario e occupazionale.
Si tratta di operazioni che implicano interlocuzioni imprenditoriali robuste: un mese fa AcegasApsAmga aveva evidenziato su Trieste l’attivazione di una quarantina di cantieri per un totale di circa 30 milioni di euro, a colpi di 600-700.000 euro per condominio.
L’architetto Lorenzo Gasperini, professionista che sta seguendo molti di questi lavori, annota come altri grandi “general contractor” si stiano impegnando su tale versante: è il caso, per esempio, di Bluenergy e dell’Eni. Un gruppo di lavoro “interforze” (termotecnici, amministratori di stabili) – racconta Gasperini – sta collaborando con i “contractor” su alcuni complessi residenziali. Per dare un’idea dell’importanza di questi interventi, la loro somma cuba una decina di milioni di euro. Cinque sono già partiti per un valore di circa 1 milione ciascuno: via Flavia 60 angolo via Gravisi, via Beda 1-3, via Giulia 108, via Montebello 27-29-31-33, via Baiamonti 3.
Due sono in rampa di lancio con investimenti sensibilmente superiori. Parliamo di via del Veltro-Strada di Fiume per oltre 10.000 metri quadrati di cappotto termico, che richiede un finanziamento di 3 milioni; a San Giovanni più di 2 milioni sono necessari nel complesso viale Sanzio-via Donatello-via delle Linfe.
Il calendario – precisa Gasperini – coprirà l’intero 2021 con altre operazioni. Ma l’elemento economico più interessante per il territorio è che il “general contractor” si avvale di aziende locali, stimolando un indotto decisamente vivace tra edili, impiantisti, serramentisti.
Qualche problema, che ora pare risolto, aveva riguardato il meccanismo fiscale tra aziende artigiane, Agenzia delle Entrate, banche. Mentre criticità sono state rilevate, in tema di rincari fino al 25-30% sulle materie prime, dal presidente degli edili confartigianali, Alessandro Zadro. Aumenti che avrebbero come diretta conseguenza la perdita di molte commesse da parte delle imprese. Tali aumenti, infatti, rischiano di inficiare le cifre pattuite nei preventivi emessi nei mesi scorsi dalle imprese edili alla clientela. —
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