Auto urta un ciclista e fugge senza fermarsi «È una Panda grigia»

Viene urtato mentre è in sella alla sua bicicletta. E cade rovinosamente a terra. Quando si rialza, si accorge, però, che dell’investitore non v’è più traccia. Volatilizzato, fuggito. Il più classico dei casi di automobilista-pirata. E oggi, lo sventurato protagonista della vicenda (che per fortuna ha rimediato ferite lievi) chiede aiuto per individuare quella persona che, incurante dell’accaduto, ha preferito tirare dritto, senza nemmeno sincerarsi lo stato di salute del ciclista.

«Verso le 14.30 del 16 maggio scorso, partendo da Mariano del Friuli, pedalavo alla volta della Subida - racconta l’ingegner Giuseppe Vidozzi che, quel giorno, era in sella alla bici -. All’uscita della rotonda, prima di imboccare il sottopassaggio ferroviario di Cormòns, una Fiat Panda grigia, che procedeva nella mia stessa direzione, ha urtato la mia bicicletta. Mentre il velocipede “atterrava” qualche metro più avanti, io cadevo pesantemente sbattendo sull’asfalto prima il fianco sinistro, poi il gomito sinistro e la nuca che, fortunatamente, era protetta dall’elmetto». Ed è stata presumibilmente proprio la presenza del caschetto di protezione ad evitare guai peggioroi.

«La Panda grigia - denuncia l’uomo - ha proseguito la sua marcia verso Cormòns senza fermarsi, lasciandomi disteso e dolorante sull’asfalto. L’automobilista che seguiva la Panda grigia, il signor Claudio Marson, ha fermato in tempo il suo veicolo e mi ha fornito un primo soccorso. Ero ancora seduto sull’asfalto quando una gazzella dei carabinieri è arrivata sul posto: mi ha sorretto fino al vicino marciapiede e ha redatto il verbale sulla base della mia testimonianza e di quella del signor Marson, assicurandomi che avrebbe fatto il possibile per individuare il pirata alla guida della Panda grigia, dato che avevo potuto fornire parte della targa. Le lesioni e gli ematomi riportati non hanno reso necessario il ricovero in ospedale, ma solo trattamenti a domicilio». —