Da “gioiellino” a discarica La triste parabola del Ferrini

Bottiglie, mobili e carrelli di supermercato gettati dentro allo stadio del Ponziana dopo la scomparsa della storica società calcistica. In arrivo il bando per il restyling
Di Pierpaolo Pitich
Lasorte Trieste 29/02/16 - Campo Sportivo Giorgio Ferrini, Ponziana
Lasorte Trieste 29/02/16 - Campo Sportivo Giorgio Ferrini, Ponziana

La scritta che riporta l’intitolazione del campo sportivo a Giorgio Ferrini, bandiera del Torino cresciuto nelle giovanili del Ponziana, con accanto lo stemma del Comune, campeggia orgogliosamente sulla muratura esterna dello stadio. Ma è l'unica ormai a resistere al declino della struttura. Il glorioso impianto, inaugurato ormai vent'anni or sono, da mesi è inutilizzato e abbandonato a sé stesso. Sulle aste dove una volta sventolavano le bandiere, c'è adesso solo un minuscolo brandello tricolore. Gli accessi sono sbarrati con grosse catene e lucchetti. Ma questo non impedisce comunque di osservare il degrado presente all'interno.

Dove un tempo c'era il punto ristoro, adesso sono ammassati tavoli, pezzi di mobilio, teloni, ferraglie arrugginite. Le reti di protezione vicino all'entrata principale sono strappate. Se qualcuno volesse entrare sul campo da gioco potrebbe farlo tranquillamente. Poco distante il vano grigio che ospita i contatori del gas ha il portellone semi-aperto, legato con una cordicella e protetto dai rami di un arbusto rinsecchito. Una delle porte di accesso al campo è crollata e giace inerme a terra. Sul retro, nella zona spogliatoi, spunta del materiale accatastato alla rinfusa. Ci sono i palloni di allenamento ormai sgonfi, ma anche scope e rastrelli, scatoloni e bottini, bottiglie vuote, sedie e poltrone. Persino un carrello da supermercato. Intorno vistose pozzanghere, segno che quando arriva una pioggia abbondante, la tenuta dei locali non è certo delle migliori.

Se questo è il corollario, non sta meglio il cuore pulsante della struttura, vale a dire il terreno da gioco. Le righe bianche sono ormai quasi scomparse. Agli angoli del campo il colore verde della gomma sintetica ha lasciato spazio ad una tinta nero catrame. Avvallamenti, dossi ed irregolarità si intravedono un po' ovunque. La copertura in plexiglass delle panchine è piena di buchi. Sulle tribune è ancora in bella vista il pannello che ricorda il trofeo internazionale per esordienti dedicato a Flavio Frontali, edizione 2005. Decisamente altri tempi.

Il "Ferrini" è stato per tanti anni la “casa” del glorioso Ponziana, la prima società calcistica di Trieste fondata nel 1912. Un secolo abbondante di storia alle spalle. E di ricordi. Dal titolo nazionale dilettanti del 1960 ai memorabili derby in serie D con la Triestina a metà degli anni settanta. Poi la parabola discendente iniziata nelle ultime stagioni, prima con la retrocessione sul campo dalla Promozione alla Prima Categoria e poi culminata con il ritiro dal campionato nell'annata 2014-2015 dopo sole quattro giornate. Difficoltà economiche che hanno portato allo svincolo dei giocatori e alla sparizione della società dal panorama calcistico. Con il sipario che cala sulla storia biancoceleste. Il braccio di ferro con il Comune, che prima ha provveduto alla revoca della concessione del campo alla società e poi è stato costretto ad affidarsi alle vie legali per ottenere la restituzione dell'impianto, sono storia recente. Terreno di gioco che peraltro non ha più nemmeno l'omologazione per le gare ufficiali. Nei mesi antecedenti la chiusura dello stadio, c'è stato spazio solo per gli allenamenti di alcune società sportive di calcio, ma anche di rugby e football americano.

E adesso che succede? «Siamo rientrati in possesso della struttura appena lo scorso autunno - precisa l'assessore allo Sport Edi Kraus -. Va detto che il Ferrini necessita di un intervento corposo di restyling per circa 500mila euro, in gran parte destinati al rifacimento del manto erboso del terreno di gioco. Si tratta di una spesa rilevante e quindi va analizzata bene quale potrà essere la destinazione futura dell'impianto». E qui torna in ballo la nuova concessione che sarà assegnata attraverso un bando previsto nei prossimi mesi. «Si tratta di capire in sostanza se l'impianto sarà destinato ad ospitare esclusivamente il calcio a 11 o se ci sarà spazio piuttosto per due campi più piccoli per l'attività giovanile e per creare una sorta di luogo di aggregazione sportiva per l'intero rione. Una decisione che dipenderà da quelle che saranno le manifestazioni di interesse ed i progetti concreti presentati da chi si aggiudicherà la nuova concessione dell'impianto».

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