Edera: «La cerimonia? Una idea tutta mia»

L'assessore comunale allo Sport sulla cosiddetta "inaugurazione" del Grezar: "Iniziativa a costo zero. Non so se il sindaco sia infastidito, non abbiamo avuto ancora occasione di parlarci"
Lasorte Trieste 12/11/12 - Sala Giunta, Ass. Edera, Demografia
Lasorte Trieste 12/11/12 - Sala Giunta, Ass. Edera, Demografia

Assessore Edera, chi ha deciso di organizzare la cerimonia di “inaugurazione” dello stadio Grezar?

Io. L’ho organizzata io.

Scusi, ma per consegnare la pista di atletica alla Fidal in mezzo a un cantiere era proprio necessaria?

Forse anche non serviva... Ma la sostanza è che è stato mosso il primo passo per l’utilizzo concreto della pista. Lo chiedevano con forza Fidal e società.

Quant’è costata la “cerimonia”?

È stata un’iniziativa a costo zero.

Ma il palchetto? L’impianto di diffusione? Tutto gratis?

Tutto di proprietà del Comune.

Ne aveva parlato con il sindaco? Pare non abbia gradito la modalità...

La gestione è stata solo mia. Il sindaco si è infastidito? Non lo so, non abbiamo avuto motivo di parlarne. Forse per lui si sarebbe potuto fare una cosa un po’ più sobria...

Non sono mancati attacchi nei suoi confronti.

Quel Bandelli che oggi mi attacca è lo stesso che ho visto nelle foto del luglio 2009 quando, assieme a Lippi e Pistorius al Grezar, annunciava come si stessero rispettando i tempi del cantiere e che entro l’anno successivo i lavori si sarebbero conclusi?

Quindi la cerimonia secondo lei serviva, anche se l’impianto sarà ultimato fra due anni?

Nel mondo dell’atletica c’era grande attesa. Avrei potuto tranquillamente dire a Fidal e società di non poter fare niente a causa delle vicende giudiziarie di cui era oggetto il cantiere. La consegna doveva essere unica. Invece siamo riusciti a separare le due cose. Una scelta forte per la città. Credo di aver fatto la cosa giusta. Le critiche rivoltemi sono meramente strumentali.

Motivate da cosa a suo avviso? Elezioni regionali alle porte?

Sì. È stato un tentativo di indebolire un ipotetico avversario.

Ma non è che ha organizzato la cerimonia proprio in questo periodo perché si candiderà alle regionali?

No, non ha nessun significato dal punto di vista elettorale. Non c’entra. Assolutamente.

Senta, dopo il flop di Rivoluzione civile alle politiche e l’incertezza sul futuro dell’Idv, pensa ancora di candidarsi per il voto di aprile?

Avevo espresso chiaramente la mia contrarietà a questa unione all’interno di Rivoluzione civile: pur rispettandole, le idee di Rifondazione comunista e dei Comunisti italiani non sono le mie.

Quindi?

Sicuramente se mi candiderò sarà in una realtà che risponda appieno alle mie idee, ai miei valori e ai miei programmi.

Si sente un assessore al capolinea?

Il sindaco è stato chiaro sin dall’inizio del mandato: se qualcuno decide di candidarsi alle elezioni, deve dimettersi dalla giunta.

Varrebbe la pena lasciare il posto di assessore, dopo quello da consigliere comunale, senza la certezza di entrare in Consiglio regionale?

Sono perfettamente consapevole che se prenderò la decisione di candidarmi, correrò questo rischio. (m.u.)

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