«Il Collio l’ha scoperto anche George Clooney Facciamolo conoscere»

Meno orticello, più sistema. È questa in sintesi la ricetta che la gradiscana Laura Di Bert, direttore della comunicazione per l’Italia la Spagna e il Portogallo degli Hotel Belmond, suggerisce agli operatori turistici dell’Isontino. Innamorata della sua terra d’origine, appena può, lei stessa cerca di promuoverla e lo fa anche con i clienti più celebri dell’Hotel Cipriani di Venezia. Ricorda, ad esempio, che alcuni anni fa l’attore e regista George Clooney ha girato il Collio in moto su sua indicazione. Lo ha fatto in incognito e ha apprezzato il fatto che nessuno lo abbia riconosciuto.
«Noi abbiamo un territorio unico - spiega -. Non è un posto per tutti e questa è una fortuna, ma non per questo dobbiamo essere dimenticati da tutti. Non possiamo puntare sulla massa, dobbiamo piuttosto guardare alla qualità. Per questa, però, dietro deve esserci una precisione certosina. Quando accogli un ospite, ad esempio, non devi fare la guerra al tuo avversario. Tutti devono lavorare per lo stesso obiettivo».
Il consiglio è quindi bandire gli individualismi a partire da quelli legati alla promozione. «All’esterno conoscono dei prodotti, ma non il territorio. Si possono proporre dei progetti individuali, ma vano sempre inseriti in un contesto più ampio. All’estero la sensazione è che la Slovenia faccia prodotti migliori dei nostri perché i nostri vicini hanno fatto un grande lavoro di marketing territoriale. Il nome del Collio va legato a un prodotto in continua evoluzione. Ci vuole unione di vedute, accompagnata da creatività. Siamo bravissimi in tavola, ma ci vogliono anche attività esperienziali». A livello comunicativo, riconosce che in generale la Regione fa un lavoro coerente, ma non basta.
La campagna di promozione deve essere totale a partire dai social-network. Digitando su instagram #collio compare un mosaico di realtà: #colliowines, #colliorientali, #colliofriulano, #colliogoriziano, #colliobianco, #colliodoc e anche #colliosloveno. «Manca la parola che lega tutto», sottolinea Laura Di Bert.
Come dimostra Clooney, il “prodotto” è coinvolgente e, se vogliamo, è anche esclusivo e può attirare il turista americano. «Però bisogna conoscere le lingue. Se vuoi l’ospite straniero, devi sapere raccontare la tua terra e devi farlo nella sua lingua». —
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