Istria, violenta mareggiata devasta Rovigno FOTO/VIDEO

ROVIGNO. Onde alte che sembravano cattedrali, le rive e altre zone basse della città allagate dal mare, barche e battelli messi a durissima prova dal moto ondoso, fortissimo il vento di ponente. Onde alte ben 5 metri hanno sferzato il nucleo storico di Rovigno, andando ad abbattersi con una violenza inusitata, che ha visto gli schizzi di mare salire fino ad altezze impensabili.
Molte le auto rimaste bloccate dall’acqua. A causa del maltempo, gran parte della città è rimasta per ore senza elettricità. Il vento da ovest si è fatto sentire anche tra Salvore e Capo promontore. Parenzo è stata investita da onde che hanno spazzato a lungo la riva. Il mare ha invaso la strada regionale di Antenal, che collega Torre e Cittanova, andando a congiungersi con forza al fiume Quieto che in quest’area finisce il suo viaggio. La gran massa d’acqua finita sulla strada ha complicato notevolmente il transito ai veicoli. La notte prima, buona parte della penisola istriana ha subìto piogge abbondanti.
A Poljane sono stati registrati ben 107 litri di pioggia per metro quadrato, a Gimino 58 e a Pisino 53 litri. Trascurabili o quasi sono state le precipitazioni che hanno interessato il meridione dell’Istria. Se il Quarnero, protetto alquanto bene dal suo arcipelago, non ha avuto seri problemi (in tilt solo i due catamarani che collegano Fiume e le isole nord adriatiche), la Dalmazia ha passato ore di passione. Il territorio maggiormente colpito è stato lo Zaratino.
La città di Zara è stata colpita da onde alte 2 metri, che hanno allagato parte del suo nucleo storico. Molti traghetti e catamarani sono rimasti fermi agli ormeggi. É il caso pure dello Spalatino, dove lo scirocco ha bloccato tutti i collegamenti dei catamarani, come pure le tratte – mantenute dai ferry – tra Spalato e le isole di Lissa, Lesina, Curzola e Lagosta.
Onde alte 5 metri e vento a 100 km all'ora hanno continuato a investire nell’arco della giornata il litorale rovignese. Il computo dei danni è durato per tutta la giornata: danneggiate case e automobili investite da una vera e propria bomba d’acqua. Non si sono segnalati feriti, a parte qualche contuso. Nessun segnale di soccorso è arrivato da peschereggi o imbarcazioni al largo ma si è temuto fino a sera che le conseguenze alla fine fossero più pesanti a causa della mareggiata.
Evidentemente i pescatori allertati dalle previsioni meteo hanno deciso di non spingersi al largo evitando rischi per la propria incolumità. «Oltre che per l'architettura Rovigno oggi ricorda Venezia anche per l'acqua alta», ha detto la gente. Nel centro di Pola il forte vento ha staccato le facciate di alcuni edifici fatiscenti creando il fuggi fuggi generale dei passanti. Notevoli le escursioni termiche nell’arco della giornata: ieri pomeriggio sul Monte Maggiore ha cominciato a cadere una fitta neve mentre il termometro segnava -3,5 gradi. In tutta la penisola il mercurio è sceso di 5-10 gradi, riallineandosi ai valori più consoni a questo periodo dell' anno. (
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