L’assenza della camera mortuaria lievita i costi
GRADISCA
Il cosiddetto “deposito mortuario” è conosciuto con la formula di camera mortuaria (Art. 64 e 65 Dpr 285/1990). In sede di elaborazione del piano regolatore cimiteriale bisogna verificarne la sussistenza e se risponda a tutte le norme. Non sembra essere questo il caso di Gradisca: la sala esistente al camposanto di via dei Campi è inutilizzabile da quasi un lustro in quanto sprovvista di un adeguato impianto di refrigerazione/climatizzazione (specie nei mesi estivi) così come di una o più celle frigorifere che consentirebbero il periodo di osservazione della salma e la sua successiva esposizione che precede i funerali. E così il caro estinto che non può essere tenuto in casa deve essere trasportato fuori Gradisca, con conseguenti spese extra per i familiari e il tutto esaurito delle stanze al nosocomio di Gorizia. Considerando che – per la politica sanitaria attuale – la morte fra le mura domestiche è sempre più frequente (il 40% secondo le imprese di pompe funebri), il problema va risolto. E presto. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo