L’opera di Benetton “sbolognata” all’ateneo
Trieste ha un pessimo rapporto con le sculture. E con l’arte contemporanea in generale. A meno che non si tratti di “statuine”. Prima dell’opera “Onde”di Marco Bravura, inabissatasi nei magazzini comunali, c’è stata la vicenda dell’opera “Soggettivo” che lo sculture trevigiano Simon Benetton regalò al Comune di Trieste nel lontano 1978. Dopo aver fatto bella mostra di sé per oltre vent’anni in piazza della Borsa la scultura era stata rimossa in occasione del rifacimento della pavimentazione.
«Pregevole opera d’arte contemporanea, ma che esteticamente poco si lega al neoclassico palazzo della Borsa», sentenziò nel 1998 l’allora vicesindaco Roberto Damiani. La scultura rimossa scomparve così nel nulla. Roberto Dipiazza, che completo i lavori di piazza della Borsa, la “dimenticò” in un deposito comunale. Solo nel 2009, grazie all'interessamento del Rotary Club, la scultura riemerse dall’oblio e venne restaurata.
Il Comune, guidato sempre da Dipiazza, colse però l'occasione per sbarazzarsene del tutto “sbolognandola” all’Università di Trieste. La scultura così si trova oggi nel giardino retrostante l’edificio principale dell’Università di Trieste di piazzale Europa. La nuova inaugurazione risale al 13 giugno 2013. L’opera “Soggettivo” rappresenta il “periodo del volo” del maestro Benetton. «La scultura si rivolge al cielo facendo emergere il contrasto tra la concretezza della materia, il ferro, e la sua soluzione in una estrema leggerezza. Con una lunga ala avvolta su se stessa è libera di ruotare al vento», raccontò lo scultore, scomparso nel 2016. La “Fonte di armonia” collocata all'ingresso dello stadio di Fukuroi in occasione dei Mondiali di calcio in Giappone del 2002, è un’altra delle opere di Benetton sparse per il mondo . —
Fa.Do.
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