Morto de Rota, fotografo di principi e vip

Il decano della categoria avrebbe compiuto 100 anni in agosto. Dalle lastre allo sviluppo e stampa
Se n’è andato Adriano de Rota, decano dei fotografi triestini. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 28 agosto. Un traguardo importante, purtroppo solo sfiorato. Figlio di fotografo, Ezio, che inaugurò lo storico laboratorio di largo Barriera Vecchia quando Trieste era ancora il primo porto dell’Impero, nel 1903, Adriano è stato un esempio per tutti coloro che amano la fotografia. «All’epoca – era solito ricordare, tornando con la memoria a quel tempo di pionieri - le immagini venivano realizzate all’ultimo piano dello stabile, usando unicamente la luce del sole. Non esistevano flash e nemmeno lampade elettriche adeguate. Gli assistenti spostavano tende bianche e nere, specchi, pannelli riflettenti; ubbidivano agli ordini del fotografo che, una volta ottenuta la luce desiderata, puntava l’obiettivo sul cliente e impressionava le lastre».


Poi lo sviluppo e la stampa. In quello studio di largo Barriera sono passate teste blasonate come i principi di Torre e Tasso di Duino e i Windisch-Graetz che, all’inizio dello scorso secolo, vivevano nel rione di Barcola. Purtroppo buona parte di quel patrimonio storico, frutto del lavoro del padre Ezio, è andato perduto nel corso della Seconda guerra mondiale. Dal 1945 al 2001, anno in cui Adriano de Rota cessò la propria attività, aveva realizzato 400mila scatti. Molti di quei negativi - lastre e pellicole - oggi sono conservati a Palazzo Gopcevich nella Fototeca comunale a cui sono stati affidati dalla Fondazione CRTrieste, che le aveva acquistate dall’autore nel 2000. Oggi quel lavoro di catalogazione e digitalizzazione non è ancora completato. I temi delle fotografie sono i più diversi e non tutte riportano diciture e nomi. Bisogna ricorrere a chi ha competenza e memoria e non sempre è facile trovare le persone giuste. Di certo sono facilmente riconoscibili Sophia Loren, Maria Callas, Walter Chiari, Piero Cappuccilli, Federico Fellini e altre centinaia di personaggi dello spettacolo, ai quali sono affiancati i piloti delle auto della Trieste-Opicina, i calciatori della Triestina in Serie A, i ragazzini dei corsi della Ginnastica Triestina diretti dal maestro Piero de Jurco, gli arrivi delle corse all’Ippodromo di Montebello, a breve riuniti in un sito dedicato agli appassionati. Adriano lascia la moglie Neva con la quale, il prossimo anno, avrebbe festeggiato i 75 anni di matrimonio.


(u.s.)


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