Pescaturismo, una risorsa ancora tutta da sfruttare

Un convegno a Sistiana per incoraggiare pescatori e ristoratori locali a intraprendere questa nuova attività grazie ai finanziamenti europei
Di Tiziana Carpinelli

DUINO AURISINA. Gli esperti del settore non se lo spiegano: a Duino e Sistiana ci sono le Falesie, i castelli, i fondali marini e pure le specialità ittiche, ma non c'è ombra, se non sporadica, di un'attività che invece in altre Regioni spopola e si è ritagliata una nicchia clientelare di tutto rilievo: il pescaturismo. Cioè la possibilità di portare i turisti sulla propria barca, farli arrivare in lidi altrimenti inaccessibili, mostrare attrezzature e azioni di pesca, come quella a strascico, e allo stesso tempo raccontare l'area marina e costiera: vicino alle Cinque terre si è arrivati perfino ad allestire l'ora dell'aperitivo a prua. Tutte situazioni con le quali il nostro territorio, per il momento, non ha dimestichezza. Eppure, come ha osservato chi proviene da altre zone d'Italia, a Duino Aurisina e più in generale nell'area giuliana le potenzialità per avviare questo tipo di imprese ci sono tutte. Di qui la discesa in campo del Gac (Gruppo azione costiera), presieduto da Antonio Paoletti, per favorire lo start-up di tali attività – dal business plan al pacchetto turistico - che potrebbero beneficiare di cospicui finanziamenti europei.

Il primo passo è stato il convegno dell'altro giorno al Centro di promozione territoriale di Sistiana e replicato a Marano, in cui è emerso come il pescaturismo sia un'attività sulla carta esistente già da molti anni, ma di fatto praticata in Fvg solo marginalmente. Il Gac, formato da soggetti pubblici e privati e guidato da Aries, ha voluto così presentare in maniera esaustiva (chiamando a relazionare chi già da anni vive con tale nuova attività) le modalità di ingresso a questo mondo, intendendo accompagnare e supportare i pescatori interessati a costruire e promuovere la propria impresa pescaturistica. «La pesca è un settore in difficoltà da anni – ha esordito Paoletti -. Tutti vogliono mangiare branzini e orate, mentre il nostro mare ha molte ricchezze da offrire, spesso invece qualificate come “pesce povero” e che noi intendiamo far conoscere. A maggio ci sarà una grande manifestazione a Trieste, proprio in quest'ottica di promozione». «L'attività che stiamo presentando – ha aggiunto - crea i presupposti per una diversificazione e quindi per nuove opportunità per gli operatori della pesca e dell'acquacoltura. Siamo qui per supportarli, risolvendo le problematiche della start-up d'impresa e strutturando un'offerta turistica grazie al coinvolgimento degli altri enti competenti, ovvero Promotrieste, pure membro del Gac, e Turismo Fvg».

Concetti sottolineati anche da Andrej Cunja, assessore alle Politiche del mare di Duino Aurisina: «Il pescaturismo è molto interessante perché permette di mantenere, diversificando, un'attività tradizionale come la pesca; non solo, offre ai turisti l'opportunità di vivere il mare in un modo diverso e più coinvolgente. Il Comune di Duino Aurisina è partner convinto del Gac – ha proseguito - e a breve avvieremo un altro tassello importante: l'area protetta delle Falesie, dove si stanno già innescando sinergie virtuose coi miticoltori».

«Si tratta di un'iniziativa molto interessante e il Gac è uno strumento importantissimo – ha a sua volta commentato Igor Dolenc, vicepresidente della Provincia - con cui è possibile convogliare fondi rilevanti sul territorio. E cammina in parallelo con l'altro gruppo di azione, il Gal, nato con lo stesso scopo: valorizzare e promuovere caratteristiche multisettoriali del territorio». Se i pescatori per ora fanno fatica ad avviare questo genere d'attività è perché conoscono gli ostacoli da superare: burocrazia e autorizzazioni in primis, ma anche un numero limitato di posti (massimo 12) a disposizione, adempimenti fiscali, problemi atmosferici e di relativa responsabilità; elementi ben sottolineati da uno dei relatori, Giovanni Dean di Federcoopesca.

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