Scarti della viticoltura trasformati in energia Il progetto del Galilei alla ribalta nazionale

Il liceo scientifico fra i 50 finalisti di “Mad for Science”. Primo premio da 75 mila euro per attrezzature da laboratorio  

il concorso



Con un progetto sulla trasformazione degli scarti della viticoltura in fonte di energia, il liceo Galilei di Trieste è nella rosa dei 50 finalisti del concorso “Mad for Science”, promosso in tutti i licei scientifici italiani, sostenuto dalla Fondazione DiaSorin e da quest’anno anche nei licei classici con percorso a curvatura biomedica statali e paritari, per un totale di oltre 1.600 scuole. Il primo premio ammonta a 75 mila euro e consentirà all’istituto vincitore di acquistare attrezzature per i propri laboratori.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di alimentare la passione per la scienza e dare un assaggio ai ragazzi di cosa significa fare ricerca. Al Galilei il team è composto da una trentina di studenti, cinque guideranno gli altri, mentre a coordinare il progetto è l’insegnante Elisa Luin, insieme ai colleghi Laurence Baruffo, Cristina Chiaruttini e Paola Nichetto.

«Era fondamentale – ricorda Luin – parlare di ricerca scientifica per dare impulso a nuove applicazioni tecnologiche, ad esempio per creare nuove fonti di energia rinnovabile, sulla spinta della valorizzazione dell’economia circolare. Abbiamo scelto quindi di pensare al riutilizzo degli scarti della viticoltura, visto che il nostro territorio ha tanti spazi coltivati che posso prestarsi a questa proposta. Abbiamo studiato l’ecosistema e sviluppato poi l’idea. Ora ci prepariamo alla fase successiva del concorso – racconta – e siamo molto soddisfatti per il risultato ottenuto finora, anche perché premia l’impegno dei ragazzi, che stanno vivendo questa iniziativa attraverso l’alternanza scuola-lavoro. Speriamo davvero di ottenere uno dei riconoscimenti conclusivi, perché ci darebbe la possibilità di acquistare nuove strumentazioni e di rinnovare i laboratori. In più – aggiunge – abbiamo già avviato una collaborazione con il Dipartimento delle Scienze dell’Università di Trieste e con Edi Kante, che ci darà la possibilità di portare gli studenti a vedere sul posto il possibile riuso di ciò che avanza in un’azienda specializzata nel settore del vino».

Ma per ottenere l’ambito premio finale servirà impegnarsi ancora nelle prossime settimane, e le squadre di ragazzi e professori sono pronte e determinate. Nella rosa dei 50 finalisti anche un’altra scuola del Friuli Venezia Giulia, è il Malignani di Udine. Ora tutti lavoreranno sul tema “Rigenerare il futuro”, ed entro il 14 aprile dovranno preparare cinque esperienze sperimentali legate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, individuati come filo conduttore dell’edizione 2021. Entro il 7 maggio un comitato selezionerà le otto proposte progettuali più interessanti, che si sfideranno durante la “Mad for Science Challenge 2021” nella seconda metà di maggio. Il montepremi complessivo, che prevede diversi assegni, è di oltre 175 mila euro. —



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