Spese condominiali, uno su 3 non le paga

Tre famiglie triestine su dieci fanno fatica a pagare con regolarità le spese condominiali o quelle per il riscaldamento centralizzato. Senza contare i “buchi” che si stanno accumulando per far fronte a ristrutturazioni di facciate, interventi di manutenzione degli edifici o sistemazione delle parti verdi in comune. Un dato inquietante. La crisi sta contagiando, in maniera grave, il lavoro degli amministratori di stabili che poi si trovano a fare i conti con i bilanci condominiali e a dover dare risposte sempre più precise agli altri condomini inferociti con chi è moroso. «Nell’ultimo anno la situazione è decisamente peggiorata, - avverte l’amministratrice Samantha Caviglia – perché a chi già faceva difficoltà ora si è aggiunta una nuova fetta consistente di famiglie che non ce la fanno a pagare».
La professionista lancia un altro allarme: «Si fa difficoltà a fare opere di manutenzione – spiega – perché appena si propone in assemblea di condominio di fare una spesa extra per la sistemazione dello stabile, i partecipanti guardano storto e bocciano subito la possibilità per mancanza di denaro». In molti casi i lavori straordinari vengono rimandati, anche se riguardano infiltrazioni o la sicurezza dei condomini. Una situazione che si ripercuote anche sulle aziende che operano nel campo edile. Ma come si muove un amministratore quando un condomino è insolvente? Oggi riscuotere crediti è uno dei compiti più ingrati per un amministratore, che deve ricorrere molto spesso a solleciti di pagamento, rivolgersi ad uno studio legale per poi, in extremis, ricorrere ai decreti ingiuntivi. «In realtà potremmo ricorre subito al decreto ingiuntivo, – avverte Attilio Lombardo della Gestionestabili – è un nostro scrupolo e una possibilità in più che riserviamo a chi non paga. Quello che è certo è che i decreti nell’ultimo anno sono quintuplicati e che la situazione è decisamente grave». E sono in aumento anche i pignoramenti: quelli immobiliari in testa in quanto, vista la crisi delle aziende, diventa sempre più difficile pignorare il quinto dello stipendio. «Quello che va sottolineato è che a non pagare non sono solo le persone che hanno perso il lavoro o che si trovano in difficoltà – avverte Lombardo – ma pure condomini che vivono in stabili di prestigio e che hanno discrete possibilità economiche. Per alcuni non pagare è diventato un vizio». «Notiamo un aumento delle morosità proprio nei condomini abitati dal ceto medio-alto», conferma Caviglia. Ci sono invece operai che hanno perso il loro posto di lavoro, madri e padri separati che non arrivano a fine mese che si presentano in lacrime negli studi degli amministratori ad implorare comprensione e a proporre pagamenti a rate. «In media gli insoluti dei condomini morosi degli stabili che hanno l’impianto di riscaldamento autonomo vanno dai 1.500 ai 2 mila euro – osserva Lombardo – che diventano 4 mila se il riscaldamento è centralizzato».
A decorrere dal prossimo 18 giugno, con il via libera del Parlamento alla nuova disciplina dei condomini in Italia, per i condomini morosi la vita diventerà più difficile perché «l'amministratore stabili potrà procedere con l'ingiunzione senza chiedere una preventiva autorizzazione dell'assemblea – spiega Gaetano Oliva, presidente Anaci - e potrà comunicare ai creditori i dati di chi non paga».
Laura Tonero
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