Nuoto in apnea, per Vidoni titolo tricolore e chiamata in azzurro VIDEO

Doppia soddisfazione per l’atleta triestino dai polmoni imbattibili che dopo il successo a Torino è stato convocato in nazionale in vista dei mondiali di giugno a Lignano
Massimiliano Vidoni in immersione in un laghetto alpino
Massimiliano Vidoni in immersione in un laghetto alpino

TRIESTE. La convocazione in azzurro e un nuovo titolo in bacheca. Annata magica per Massimiliano Vidoni, l'atleta triestino ancora protagonista sulla scena dell'Apnea agonistica federale targata Fipsas. Due i traguardi raggiunti nell'arco di pochi giorni. Il primo si lega alla convocazione in Nazionale, traguardo ottenuto a poche settimane dai campionati mondiali di apnea in programma a Lignano Sabbiadoro (6-12 giugno). Il battesimo azzurro era nell'aria, ma è giunto in modo singolare, attraverso la convocazione diramata proprio a Trieste, nel corso del convegno Mare Nordest ospitato alla Stazione Marittima a cura della Trieste Sommersa Diving, la tre giorni di cultura marittima che ha visto tra gli ospiti anche il Dt della Nazionale italiana di Apnea, Monica Barbero.

Tre minuti di nuoto in apnea, il triestino Vidoni va in azzurro

Una volta vestito l'abito azzurro, Massimiliano Vidoni ha pensato quindi di confermare la fiducia dello staff della nazionale e di ribadire lo stato di forma sulla ribalta di un appuntamento nazionale. L'opportunità è arrivata dai campionati italiani assoluti andati in scena a Torino, appuntamento che l'atleta triestino ha vissuto con la sua arma preferita, l'apnea dinamica senza attrezzatura, specialità che si traduce nel nuoto subacqueo a rana, percorrendo il maggior numero di vasche della piscina. Come accade spesso, Vidoni parte in sordina, ma recupera in maniera eccellente, chiudendo a 167,70 metri con il tempo di 3’18”, a 3 metri dal record italiano ma quanto basta per salire sul gradino più alto dei campionati assoluti, regolando tra l'altro due suo compagni di scuderia delle Rane Nere Trento, Luciano Morelli e Michele Tomasi.

«Nei primi cinquanta metri la gara non è stata piacevolissima - ha ammesso il neo campione italiano - avevo infatti troppi pensieri per la testa, tra numeri e distanze che mi affollavano la mente. Attorno ai cento metri c'è stata la svolta, ho ritrovato calma e ragionamento e in un attimo mi sono trovato sui centoventicinque metri. In quel momento - ha aggiunto Vidoni - ho capito di avere le carte in regola per il titolo. La maglia azzurra? Avvertivo dei segnali, ma soprattutto ero conscio del buon lavoro fatto nelle ultime stagioni. Lo prendo come un premio e come incentivo. Debuttare ai mondiali - ha concluso l'Azzurro - sarà un ulteriore momento di crescita».

Francesco Cardella

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