Croazia al voto tra sorprese e conferme. Iva Rinčić è la nuova sindaca di Fiume, storica vittoria per una donna

Affluenza bassa (24%) ma esiti significativi: Miletić riconfermato in Istria, Grbin vince a Pola, successo dell’Hdz in Dalmazia, Tomašević bis a Zagabria. A Vukovar clamoroso tonfo del Movimento patriottico

Andrea Marsanich

Gli aventi diritto croati, pochi in verità (l’affluenza alle urne è stata del 24%), hanno scelto ieri nel turno di ballottaggio chi li rappresenterà in qualità di governatori regionali e sindaci. Al secondo turno delle amministrative, dopo il voto del 18 maggio, sono stati eletti 12 governatori o zupani di altrettante Regioni, 47 sindaci di città e 62 sindaci di centri più piccoli, sul totale rispettivamente di 20, 127 e 428, in parte assegnati già al primo turno.

La corsa alla prima poltrona della Regione Istria ha dato ragione all’indipendente Boris Miletić, che per circa 500 voti ha superato la socialdemocratica Sanja Radolović. A decidere l’esito è stato l’appoggio che Miletić ha ottenuto dalla Dieta democratica istriana, nonostante il governatore fosse uscito proprio dal partito regionalista che – sebbene in calo – resta la prima formazione politica della penisola. Miletić viene così riconfermato per un secondo mandato.

A Pola c’è stato il cambio di guardia a palazzo municipale: il sindaco uscente, l’indipendente Filip Zoričić, è stato battuto da Peđa Grbin del Partito socialdemocratico per un migliaio di voti. Per la prima volta, Pola verrà guidata da un esponente Spd. A Pinguente c’è stata la riconferma a sindaco dell’indipendente ed ex dietino Damir Kajin, che ha sconfitto il socialdemocratico Vedran Majcan, mentre a Pisino la vittoria ha arriso alla socialdemocratica Suzana Jašić.

Questi i nomi degli altri vincitori in Istria per la carica di primo cittadino: Andi Kalčić (Dieta) a Barbana, Željko Plavčić (indipendente) a Gimino, Predrag Pliško (Dieta) a Marzana, Zoran Kalčić (Dieta) a Orsera e infine Ana Vuksan (Dieta) a Chersano.

Nella Regione quarnerino-montana, successo del socialdemocratico Ivica Lukanović: quasi 36 mila preferenze, contro Alen Ružić (Hdz), fermo a 31 mila voti. A Lussinpiccolo arriva la riconferma della sindaca accadizetiana Ana Kučić, al terzo mandato da prima cittadina.

Fiume ha confermato di essere l’autentica sorpresa di queste elezioni amministrative in Croazia: a distanza di più di 50 anni (l’ultima fu Neda Andrić), una donna è riuscita a diventare sindaca: si tratta di Iva Rinčić, presentatasi nella coalizione a guida Azione Giovani, che ha centrato il 64%, mentre Marko Filipović, indipendente ed ex socialdemocratico, si è dovuto accontentare del 36%, cedendo il ruolo dopo quattro anni di mandato. I socialdemocratici lasciano il potere dopo decenni. «Prometto un “Fiume” di cambiamenti – ha dichiarato raggiante Rinčić – i cittadini volevano una ventata di novità e l’hanno ottenuta».

Va rilevato poi il bis nella capitale Zagabria di Tomislav Tomašević di Možemo, con il sostegno socialdemocratico (130 mila voti), mentre la sfidante, l’indipendente Marija Selak Raspudić ha risposto con un autorevole risultato: 96 mila preferenze.

Come da tradizione, la Dalmazia opta per il centrodestra e cioè per la Comunità democratica croata o per l’Hdz. A Spalato, l’accadizetiano Tomislav Šuta ha scalzato Ivica Puljak del partito Centro, con vittorie Hdz anche a Zara (Šime Erlić sul socialdemocratico Daniel Radeta). Zara si è confermata per l’ennesima volta quale roccaforte del partito fondato da quello che per dieci anni fu il padre padrone della Croazia, Franjo Tuđman.

L’Accadizeta non si è lasciata sfuggire di mano il successo nelle Regioni di Zara, Sebenico, Ragusa e Spalato.

Ultima nota: a Vukovar, città martire della guerra croato- serba di trent’anni fa, c’è stata la pesante sconfitta del Movimento patriottico, partito governativo: Domagoj Bilić non ce l’ha fatta al cospetto di Marijan Pavliček (Sovranisti croati e Domino). È stata sicuramente una tra le più grosse sorprese a livello nazionale.

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