Ipotesi reattore nucleare, a Fianona si riapre il dibattito
La grande centrale termoelettrica a carbone sarà chiusa nel 2033 e già si discute della possibilità di costruire un impianto Smr. L’orizzonte è quello del 2040

Nella strategia di sviluppo energetico a lungo termine si ritorna a parlare della possibilità di costruire un piccolo reattore nucleare modulare (Smr) nell’area della centrale termoelettrica a carbone di Fianona, destinata allo smantellamento nei prossimi anni. Il tema è stato al centro della tavola rotonda “Le prospettive energetiche della Croazia e le sfide dell’economia regionale”, tenutasi alla Camera di commercio regionale, alla quale sono intervenuti esperti di livello nazionale.
Come emerso dal dibattito, l’infrastruttura energetica esistente nel golfo di Fianona rappresenta un certo vantaggio tecnico, ma allo stesso tempo è stato rimarcato che qualsiasi decisione richiederebbe analisi approfondite in materia di sicurezza e impatto ambientale. Particolare attenzione è stata riservata agli studi sulle acque sotterranee, sul terreno carsico e alla tutela dell’ambiente e della natura. Pertanto l’opzione dell’impianto Smr potrebbe venir presa in considerazione solo dopo il 2035, verosimilmente intorno al 2040. Il professor Davor Grgic, della Facoltà di Ingegneria elettrica e informatica di Zagabria, ha spiegato che la tecnologia dei piccoli reattori modulari è in fase di sviluppo da decenni e che anche esperti croati sono coinvolti in questo ambito.
Ha ricordato che gli Smr presentano grossi vantaggi rispetto agli impianti solari ed eolici come la fornitura di energia costante e affidabile, l’elevata densità energetica e l’uso ridotto del suolo. «Ad ogni modo - cosi Grgic - nessuna fonte energetica può da sola garantire il fabbisogno del sistema elettrico, quindi si rende necessario un mix energetico equilibrato».
Nel dibattito sono stati affrontati anche temi specifici legati all’Istria, che dispone di una rete di trasmissione sviluppata ma deve far fronte alla necessità di sostituire le attuali capacità produttive. È stato evidenziato che una fornitura stabile di energia elettrica è fondamentale per l’industria e per il settore Ict, inclusi i data center. Dal canto suo il presidente del gruppo settoriale Ict dell’Istria Dean Verbanac ha osservato che un approvvigionamento elettrico instabile può ostacolare lo sviluppo delle attività digitali e che le capacità produttive nazionali rivestono un’importante dimensione economica e di sicurezza. Infine i rappresentanti del ministero dell’Economia Tihomir Hodak e Beata Gabric hanno affermato che tutte le opzioni energetiche vengono valutate nell’ambito di strategie di lungo periodo, in linea con le politiche europee.
Intanto, come detto, la Centrale termoelettrica a carbone di Fianona della potenza nominale pari a 210 mw sarà chiusa nel 2033, come previsto dal Piano di transizione energetica della Croazia, sostenuto anche da fondi europei per la riqualificazione delle maestranze e lo sviluppo di nuove tecnologie. Tuttavia, le associazioni ambientaliste locali chiedono che l’impianto venga smantellato prima di quella data. —
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