L’allarme: «La lingua italiana nella Regione istriana è a rischio estinzione»

I risultati della ricerca avviata nel 2019 e firmata da tre docenti universitari. Individuati due percorsi volti a rispettare le norme di tutela: sensibilizzazione dei cittadini e rispetto degli Statuti bilingui. 

Valmer Cusma
La sede della Comunità degli italiani di Pola
La sede della Comunità degli italiani di Pola

 

La lingua italiana nella Regione istriana non realizza a livello pubblico il suo status paritetico di lingua dell’ambiente sociale. Concretamente, nell’attuazione del bilinguismo istituzionale croato-italiano emerge che il suo uso pubblico non è paritetico all’uso della lingua croata come invece previsto dalle leggi e dagli statuti e stando ai parametri dell’Unesco, sta attraversando una fase di forte regressione con il pericolo di estinzione.

Questa l’allarmante conclusione emersa dalla ricerca sulla “Vitalità della lingua italiana nella Regione istriana di Croazia” presentata alla Comunità degli italiani di Pola.

Il docente universitario Andrea Debeljuh, autore della ricerca assieme ai colleghi Loredana Bogliun e Alexandro Burra, ha parlato di bilinguismo di facciata. «Il bilinguismo di facciata – ha spiegato – è quello che abbiamo incontrato quando, entrando nell’ente che abbiamo analizzato, l’orario e le informazioni generiche (quelle che non si cambiano) erano tutte bilingui, ma man mano che si entra e si arriva allo sportello, lo sportello è già meno bilingue. Se poi andiamo a prendere e ad analizzare i moduli c’è ancora meno bilinguismo. Poi abbiamo il bilinguismo elettronico, il web, che non è bilingue».

Alla fonte della deriva della lingua italiana in Istria – così Loredana Bogliun – «l’assimilazione della componente identitaria degli italiani rimasti, attuata dal secondo dopoguerra in poi dal regime jugoslavo». È emerso pure che le competenze e le opportunità per usare la lingua italiana esistono in media sette volte su dieci. Ciò che manca, sorprendentemente, è il desiderio di usarla. E questo, come precisato dagli autori, sarà l’oggetto della futura ricerca.

I ricercatori comunque si sono detti fiduciosi sulla possibilità di invertire la tendenza, confortati anche da certi timidi segnali di incoraggiamento degli ultimi tempi. A tale proposito hanno identificato due percorsi fondamentali di azioni e interventi. Ossia la responsabilizzazione della popolazione e la realizzazione graduale del bilinguismo integrale croato-italiano nelle località a Statuto bilingue della Regione istriana per mettere in atto la normativa giuridica di tutela in grado di garantire lo status sociale paritetico alle due lingue dell’ambiente sociale.

La ricerca avviata nel 2019, destinata a istituzioni, scuole, enti pubblici e privati e alle autonomie locali e regionale è stata commissionata dal Consiglio della Minoranza nazionale italiana autoctona della Regione istriana, supportato nell’occasione dall’Unione italiana. —

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