Scritte neofasciste e ustascia sul monumento ai partigiani in Istria

Imbrattate le lastre di pietra presenti a Cherbochi nei pressi della località di Barbana

Il governatore Miletić: «Simboli offensivi e contrari ai valori fondamentali dell’Istria»

Valter Cusma
Il monumento ai partigiani di Barbana, imbrattato con scritte ustascia
Il monumento ai partigiani di Barbana, imbrattato con scritte ustascia

Non è la prima volta che i monumenti antifascisti in Istria vengono imbrattati e vandalizzati. L’ultimo episodio è avvenuto nel villaggio di Cherbochi (Hrboki) presso Barbana, ed è considerato un effetto del grande concerto dello scorso luglio a Zagabria del controverso cantautore croato Marko Perković Thompson. Quell’evento cui hanno assistito oltre mezzo milione di spettatori in preda a una sorta di delirio nazionalista, ha fatto riemergere tensioni mai sopite sull’uso di saluti e slogan legati al movimento ustascia, associato al regime filo-nazista della Croazia durante la Seconda guerra mondiale.

In Croazia c’è un cantante pro ustascia che riempie tutti i palazzetti
Marko Perković Thompson

È successo così che durante la notte qualcuno ha usato le bombolette spray per disegnare sulle lastre in pietra del monumento i famigerati simboli dell’ideologia ustascia. Mentre la polizia è accorsa sul posto per i rilevamenti del caso e avviare le indagini per scoprire i colpevoli, che al momento rimangono ignoti, le reazioni non si sono fatte attendere.

Il governatore istriano Boris Miletić ha condannato il gesto definendolo vergognoso e deplorevole: «I simboli disegnati sul monumento non sono solo offensivi ma anche contrari ai valori fondamentali dell’Istria, che nel corso della sua storia si è sempre schierata apertamente dalla parte della libertà, della pace e della dignità umana».

Sulla stessa linea Loris Persurić, presidente ad interim della Dieta democratica istriana, il partito più popolare nella regione: «L’antifascismo, la libertà, la tolleranza e la convivenza sono pilastri identitari della regione. Tali atti vandalici non solo sono un attacco fisico al monumento, ma anche simbolico contro i valori che rappresentano le fondamenta del nostro vivere».

Per il giovane sindaco di Barbana Andi Kalčić, i simboli ustascia non devono trovare posto né in Istria, né in Croazia. Al coro di condanna si è unito il Partito socialdemocratico: in un comunicato ha ricordato che i monumenti ai partigiani sono un tributo eterno ai circa 17 mila istriani che hanno sacrificato la vita durante la lotta antifascista. Ha definito il vandalismo come risultato dell’ignoranza, dell’arroganza e della cattiva volontà di qualcuno.

Per la presidente della Federazione degli antifascisti istriani Ada Damjanac, infine, il velenoso clima di “ustascizzazione” diffuso da tempo in Croazia sembra aver raggiunto pure la penisola. —

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