Tangenti e abuso d’ufficio: altri 13 arresti in Serbia

Giovedì la magistratura del Paese balcanico aveva tratto in arresto altre otto persone, nell’ambito dell’inchiesta per il rogo in una casa di riposo che ha provocato la morte di otto persone e tredici feriti

Stefano Giantin
Proseguono nel Paese le proteste degli studenti contro la corruzione
Proseguono nel Paese le proteste degli studenti contro la corruzione

Una sorta di “Mani pulite” in salsa balcanica, secondo i critici lanciata proprio ora per placare la rabbia di chi protesta in piazza anche contro corruzione e mazzette. È lo scenario che si è aperto in Serbia, dove anche ieri la polizia ha fatto scattare le manette ai polsi di tredici persone, sospettate di reati come abuso d’ufficio e frode.

I tredici, ha precisato ieri il procuratore generale Nenad Stefanović, sarebbero implicati in un caso di corruzione che avrebbe causato danni all’erario per oltre due milioni di euro. Giovedì la magistratura del Paese balcanico aveva tratto in arresto altre otto persone, tra Belgrado e Nis, compresi quattro ispettori del ministero del Lavoro, nell’ambito dell’inchiesta per il rogo in una casa di riposo che, il 20 gennaio, ha provocato la morte di otto persone e tredici feriti.

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Il rogo nella casa di riposo in Serbia (Epa)

Il sospetto è che gli arrestati avessero consentito all’ospizio di rimanere aperto e funzionante, malgrado la struttura, nell’estrema periferia della capitale serba, non avesse i requisiti base di sicurezza. Ma a far discutere è stato in particolare l’arresto mercoledì di quindici persone, tra cui molti funzionari della compagnia nazionale per la distribuzione dell’energia elettrica (Eps), che sarebbero coinvolti in un ampio scandalo di tangenti, riciclaggio di denaro sporco e abusi d’ufficio.

Tra i fermati, anche un alto papavero dell’Sns, il Partito progressista che fa capo al presidente Vučić, Milorad Grčić, attuale sindaco di Obrenovac, località poco a sud di Belgrado, in passato direttore appunto di Elektroprivreda Srbije (Eps), l’omologo nazionale dell’Enel. Ed è proprio l’Eps al centro di un’inchiesta destinata a rimanere a lungo di interesse nazionale. Secondo quanto specificato dal procuratore Stefanović, gli arresti sono stati decisi dopo approfondite indagini relative a operazioni illecite collegate a Eps che avrebbe lamentato perdite per milioni.

Il mandato di arresto contro Grčić, figura di rilievo dell’Sns, sarebbe stato spiccato per il suo ruolo dirigenziale alla testa dell’Eps, dal 2012 al 2020, prima di essere rimosso dalla posizione di ad in pectore a seguito di svariati problemi nella distribuzione di energia elettrica.

Nei giorni scorsi, forse anche per raffreddare i bollori della piazza, Vučić aveva annunciato il lancio di una guerra a mazzette e corrotti – una mossa letta da studenti, critici e opposizioni come la conferma del controllo da parte delle élite al potere sulla magistratura e come un tentativo propagandistico per placare le ire della piazza. Anche il procuratore Stefanović è nel mirino degli “anti-Vučić”, accusato in passato di non essere una figura super partes. —

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