A Gorizia comunali da record, ressa di candidati

GORIZIA Hanno sciolto le riserve in sei e hanno ufficializzato la loro discesa in campo. Ma il quadro dei candidati sindaco di Gorizia sarà ancor più sovraffollato e rischia veder salire a 10 i “papabili”. Evidentemente, la carica di sindaco piace, nonostante le mille impellenze e responsabilità che tale funzione comporta.
La prima cosa che balza all’occhio è la compattezza del centrodestra, cui si contrappongono le divisioni del centrosinistra. Rodolfo Ziberna, espressione di Forza Italia, ha ottenuto l’appoggio del resto della coalizione, imbarcando Fratelli d’Italia, Lega Nord, Udc, Autonomia Responsabile e Pensionati. Non contento, si farà sostenere anche da due liste civiche: AiutiAmo Gorizia e Popolo di Gorizia. Quest’ultimo movimento, come si ricorderà, non è nient’altro che una rivisitazione in salsa goriziana del Pdl con cui il partito berlusconiano si presentò agli elettori nel maggio 2012.
Insomma, otto liste a supporto. Un piccolo record. Il nome del consigliere regionale azzurro (ed ex assessore comunale alla Cultura) viene considerato il migliore che poteva spendere il partito berlusconiano. Ha l’esperienza necessaria e, in città, lo conoscono tutti. A voler trovare un’incrinatura in un fronte apparentemente compatto va registrata la candidatura a sindaco (già ufficializzata da tempo) di Franco Bertin, dipendente dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina: sarà il portacolori di Fiamma Nazionale e non sembra proprio intenzionato a fare un passo indietro e a sostenere Ziberna.
Dall’altra parte, c’è difficoltà a fare sintesi. Il Pd, violentando il modus operandi consolidato delle Primarie, ha deciso di sostenere la candidatura dell’ex giornalista Rai Roberto Collini, espresso dal movimento civico “Percorsi goriziani”. Franco Perazza, segretario comunale del Partito democratico, ha voluto subito mettere in chiaro una cosa: «Collini è l’unico candidato del centrosinistra in grado di vincere le prossime elezioni comunali». Un messaggio nemmeno troppo in codice alla “pecorella smarrita” Federico Portelli, il quale non ha nessuna intenzione di convergere: ha inaugurato la sede e sta continuando a lavorare per il programma. Per lui bisognerebbe puntare alle “Primarie civiche”. Il messaggio, invece, ha fatto breccia in Mara Cernic che ha siglato l’accordo con Collini, scatenando più di qualche mal di pancia all’interno della sua stessa civica. Ma la convergenza ha fatto sì che anche la Slovenska skupnost scioglierà le riserve e sosterrà il ticket Collini-Cernic. E siamo a quattro candidature ufficiali. La quinta è quella espressa dal movimento del “Forum per Gorizia”, presieduto da Andrea Bellavite, già parroco e attualmente sindaco di Aiello del Friuli. Si tratta dell’operatore sociale (e artista) Andrea Picco. La presentazione c’è già stata da tempo e la campagna elettorale sta andando avanti. L’alveo è sempre quello del centrosinistra, a conferma che il quadro resta frastagliato e, in un città tendenzialmente di centrodestra, non è certamente il massino. E in casa sinistra ci sarà sicuramente una candidatura che esula dalle decisioni del Partito democratico. In questo caso, la Sinistra schiererà come candidato sindaco Roberto Criscitiello, già consigliere comunale.
Poi, ci sono altre candidature, più o meno probabili ma non ancora ufficializzate. Il Movimento Cinque Stelle ha già fatto sapere che sarà della partita e, a febbraio, ufficializzerà candidati e strategie. Nomi? Tutti e nessuno, non ci sono state decisioni. Si era parlato dell’avvocato Rosanna De Ciantis ma, alla fine, la professionista ha preferito “virare” su Autonomia responsabile dove, probabilmente, correrà per consigliere comunale.
Attesa per le decisioni della triade Nicolò Fornasir-Erminio Tuzzi-Maurizio Pecorari. Difficile converga su Collini, difficile anche un accordo con Ziberna. E, allora, il nome che potrebbe uscire dal cilindro è quello di Rosy Tucci di “Gorizia è tua”. Lei si lascia andare a scarne dichiarazioni. «Sono lusingata dalla considerazione che mi prestate. Gorizia è tua è una civica vera e si ritrova nelle linee generali della triade». Renato Fiorelli, leader storico dei Verdi, ha fatto sapere che il movimento che rappresenta vorrebbe essere della partita, ma con un candidato proprio. Il problema è che ci sono pochi attivisti. Il nome su cui puntare? Fiorelli stesso.
Poi, c’è un punto interrogativo: in campo potrebbe esserci pure Fabrizio Manganelli, ex imprenditore e già candidato sindaco (senza troppa fortuna) nella precedente tornata elettorale. Lo schiererebbe una lista civica ma mancano conferme. E smentite.
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