A lezione su come difendersi dal gas Radon

TRIESTE. Il pericoloso gas Radon è diffuso ovunque lungo l'Altipiano carsico, e la sua presenza non deve essere assolutamente sottovalutata. Tuttavia, con una spesa non eccessiva, è possibile eliminarne la presenza dalle mura amiche proteggendo la nostra salute. Sulla presenza del Radon nel sottosuolo triestino e sulle problematiche connesse è previsto un incontro pubblico oggi alle 18.30, nella sala del Credito cooperativo del Carso di Opicina di via del Ricreatorio. L'evento, organizzato dalla circoscrizione di Altipiano Est, prevede la partecipazione di Concettina Giovani, responsabile del Centro regionale per la radioprotezione dell'Arpa Fvg. «L'argomento è di estrema attualità - afferma il presidente del parlamentino Marco Milkovich - e non sono poche le famiglie che sul Carso sono state toccate da questa calamità. Purtroppo sono ancora tante le persone che ignorano l'estrema tossicità di questo elemento invisibile, inodore e insapore, ed è per questa ragione che la circoscrizione ha voluto organizzare un incontro che deve servire a informare il maggior numero di famiglie sulla sua estrema pericolosità». Il Radon è un gas inerte e radioattivo di origine naturale, prodotto dal decadimento nucleare del radio all'interno della catena di decadimento dell'uranio. Se inalato, può provocare il tumore al polmone. In Friuli Venezia Giulia, il Radon è segnalato in diverse aree caratterizzate da suolo fessurizzato. Sul Carso è presente ovunque proprio per la sua formazione geologica.
«La quantità è senz'altro inferiore a quella di altre zone - spiega la relatrice Concettina Giovani - per la sua presenza non elevata nella pietra calcarea. Il problema è che l'estrema permeabilità del suolo consente al gas di salire in superficie». Nel suo intervento la responsabile dell'Arpa informerà i cittadini sulla nuova norma della Comunità Europea che dovrà essere applicata entro il 2018 e per la quale la concentrazione del Radon negli edifici non dovrà superare i 300 becquerel per metro cubo; la raccomandazione attuale è di 400 Bq/per metro cubo. Nei luoghi di lavoro e nelle scuole, la soglia prevista dalla legge italiana è di 500 Bq, ovviamente più alta per la minore frequentazione di tali ambienti durante la giornata. «Per quel che riguarda le scuole carsoline - riprende la Giovani - tutte quante sono state bonificate. In altri casi si è preferito limitarne l'utilizzo in alcune parti. Esiste inoltre una norma regionale per la quale negli asili nido di nuova edificazione il limite è di 200 Bq, di 400 per quelli già operativi. Inoltre va sottolineato come controlli e misurazioni nelle scuole vengono eseguiti soltanto da noi». Secondo l'Arpa proteggere la casa dal Radon è quasi sempre semplice e costa poco. Va inoltre ricordato che stando alle normative vigenti, gli edifici costruiti dopo il 1991 dovrebbero tutti possedere tra suolo e casa quell'intercapedine che, anche grazie alla particolare ventilazione sul Carso, crea le condizioni di pressione che impediscono al Radon di salire.
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