A Punta Barene altri 280 posti barca Nel Monfalconese sono quasi 3000

Si sfiora quota 3000 per quanto riguarda i posti barca nel Monfalconese. L’ultima, importante, iniezione di ormeggi l’ha data la nuova darsena da 208 posti barca dell’associazione sportiva dilettantistica Punta Barene e realizzata nell’omonima località in via Rivalunga a Staranzano alla “foce” della Quarantia, l’antico ultimo tratto dell’Isonzo diventato canale dal 1935 quando venne costruita la diga scolmatore delle piene dell’Isonzo. A Punta Barene per anni e anni c’erano i casoni la cui demolizione ha costituito una delle vertenze legali che si ricordino nel territorio.
Il taglio del nastro avverrà sabato alle 11.30 alla presenza delle autorità locali e regionali, dei rappresentanti degli enti coinvolti nella costruzione, degli ospiti e dei diportisti che hanno già prenotato il posto barca.
Per il presidente Roberto Battistutta, oltre alla fine di un incubo durato oltre 10 anni, sarà un evento storico per Staranzano perché sarà il primo “marina” costruito e per giunta nella riserva regionale Foce Isonzo. Un approdo, quindi, molto speciale in quanto sottoposto a una serie di regolamentazioni da rispettare trovandosi in un’area protetta.
Anche per questo motivo i tempi di approvazione al progetto avevano richiesto diversi approfondimenti, alcuni dei quali hanno subito un lungo iter specie negli uffici regionali per il fatto che il territorio costiero fa parte del demanio dello Stato (ora in carico alla Regione) e perché mancava una regolamentazione delle particelle catastali del territorio.
Nel 1995, invece, il Ministero dei Beni ambientali di Roma aveva bocciato un altro “Marina” contestato dai verdi, un progetto faraonico nato nel 1963 che prospettava la presenza 6.000 imbarcazioni da diporto su un’area di 660 ettari e colate di cemento a ridosso in un’area naturalistica.
La darsena “Punta Barene” ha una superficie di 7.280 metri quadrati dello specchio d’acqua, il lato più lungo che confina con il mare è una “diga” di 140 metri, larga 4 e collegata con il lato più corto a terra sull’argine da un pontile galleggiante. Il percorso in tutta la sua lunghezza è dotato di un camminamento pedonale largo 50 centimetri, ricoperto di una qualità speciale di legno contro le intemperie, 1,50 m di ghiaione lavato (piastrelloni di marmo di 50 per 50 centimetri), più un’altra fascia di oltre 1,50 metri di aiuola e piante per adornare tutto il percorso e adeguarlo all’ambiente della Riserva naturale. Per maggiori informazioni sugli ormeggi scrivere una mail a: info@puntabarene. it. o rivolgersi direttamente alla sede in via Zambon 2 ogni martedì dalle 20 alle 22 al numero di cell. 334-6060832.
Fra le ultime rifiniture di questi giorni le colonnine per la corrente elettrica, l’impianto di videosorveglianza, l’appiattimento del materiale il dragato (lato argine) come richiesto dalle normative, la collocazione dei pannelli per la rifinitura esterna della diga. Inoltre viene collocata la flora con piante autoctone richieste alla Forestale, specie le “tamerici”, ossia un tipo di pianta ornamentale tipica dei luoghi salmastri. —
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